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Franca Valeri compie 100 anni: «Vidi Mussolini in Piazzale Loreto, non mi fece pena. Da ebrea ho sofferto…»

31/07/2020 11:43 - Aggiornamento 31/07/2020 11:47

Franca Valeri compie oggi, 31 luglio 2020, 100 anni. Un traguardo importante per l’attrice, che ha avuto una carriera sfolgorante costellata da straordinari successi, come ‘Il Segno di Venere’, ‘Il Vedovo’ e ‘Gli Onorevoli’. Per l’occasione Il Corriere della sera ha riproposto oggi una magnifica intervista realizzata a giugno scorso da Aldo Cazzullo alla antidiva per eccellenza. Pelle fresca, quasi senza rughe. «I denti sono tutti miei. Il valore di papà: era ossessionato dai suoi denti, aveva paura che la mia bocca fosse troppo larga e mi mandava ogni mese dal dentista, che lo rassicurava: «’Il gh’ha i orecc che lo ferma’». E parlando del padre, dal cassetto dei ricordi, l’attrice ha ricordato ad un certo punto il momento più doloroso della sua vita.

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Franca Valeri

Franca Valeri compie 100 anni: «Vidi Mussolini in Piazzale Loreto, non mi fece pena. Da ebrea ho sofferto…»

«Papà era ebreo. Ricordo quando lesse sul giornale la notizia delle leggi razziali e pianse. Fu il momento più brutto della mia vita», ha confessato Franca Valeri. Poi la scuola: «Preparai l’esame a casa, da privatista. Prima andavo al Parini. Provai a dare l’esame al Manzoni, sperando che non se ne accorgessero. Non se ne accorsero. L’Italia è sempre stata un po’ inefficiente», ha spiegato con la sua proverbiale ironia un po’ snob l’attrice. Ricordando quel giorno di fine aprile 1945 quando andò a guardare i cadaveri del Duce e di Claretta Petacci appesi a testa in giù a piazzale Loreto, Franca Valeri ha detto: «Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il Duce era morto davvero. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna pietà. Ora è comodo giudicare a distanza. Bisogna averle vissute, le cose. E noi avevamo sofferto troppo». E ancora: «Per me la giovinezza incominciò il 25 aprile: una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell’Italia tutto pareva possibile».

Franca Valeri

«Per passare il tempo leggevo La Recherche di Proust. Senza la guerra forse non sarei mai riuscita a finirla»

Mentre il padre, ebreo, e il fratello fuggirono in Svizzera, Franca Valeri e sua madre, cattolica, sono rimaste a vivere a Milano. L’attrice, giovanissima, ha dovuto comunque nascondersi per non rischiare di essere catturata dai tedeschi: «Per passare il tempo leggevo La Recherche di Proust. Senza la guerra forse non sarei mai riuscita a finirla», ha affermato sorridendo. Un funzionario amico dell’anagrafe le procurò una carta d’identità con il cognome della madre, così riuscì a rifugiarsi in una casa bombardata di via Mozart, dove erano nascoste altre persone ebree, e poi a casa di amici di famiglia. Qualche giorno dopo il suo trasferimento, decine di ebrei furono trascinati via: molti di loro non fecero più ritorno dai campi di concentramento. Leggi anche l’articolo —> Franca Valeri rivela: «L’Italia di oggi non mi piace! Ha dato un calcio alla tradizione!»