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Franco Battiato, la carriera del “Maestro” onnivoro dalla musica Prog al Pop sinfonico

16/05/2022 09:28 - Aggiornamento 16/05/2022 09:35

Franco Battiato chi era. Ci ha lasciati martedì 18 maggio 2021 all’età di 76 anni, Francesco “Franco” Battiato. Nativo di Ionia, in Sicilia, Franco Battiato è stato cantautore, compositore, regista e, con lo pseudonimo di Süphan Barzani, anche pittore. Amatissimo da un vasto ed eterogeneo pubblico, “Il Maestro” ci ha lasciato un ricchissimo patrimonio musicale, dalla Prog alla classica in veste di canzone Pop.

Le canzoni di Battiato contengono temi esoterici, filosofici e religiosi. Era da decenni uno dei cantautori pop più apprezzati in Italia e non solo. Il suo suono unico, la creazione di canzoni e soprattutto i suoi testi, spesso contenenti riferimenti filosofici, religiosi e culturalmente esotici, così come affrontare o dipingere temi universali sulla condizione umana – soggetti insoliti per le canzoni pop – gli hanno fatto guadagnare un posto unico nella  scena musicale italiana, e il soprannome de “Il Maestro”. Battiato non è stato solo cantautore: in veste di produttore ha collaborato con diversi musicisti e cantanti pop italiani e internazionali. Tra i molti, impossibile dimenticare il sodalizio artistico con la cantante italiana Alice. Insieme a lei, Franco Battiato ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest 1984 con la canzone “I treni di Tozeur”.

franco battiato discografia e carriera

Franco Battiato chi era: carriera e discografia completa

Dopo il diploma di maturità scientifica presso il Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale, e in seguito alla morte del padre (camionista e scaricatore di porto a New York), Franco Battiato nel 1964 si trasferisce prima a Roma. All’età di 22 anni si sposta a Milano e poco dopo si aggiudica il suo primo contratto musicale. Viene pubblicato il singolo “La Torre” e Battiato appare per la prima volta in Tv per eseguire il suo pezzo. In seguito ottiene un certo successo con la canzone romantica “È l’amore”. Dopo aver realizzato alcune altre cover di canzoni pop, Battiato nel 1970 incontra il musicista sperimentale Juri Camisasca e collabora con gli Osage Tribe , un gruppo rock progressivo psichedelico italiano. Come artista solista, pubblica il singolo futuristico “La convenzione”, uno dei migliori brani rock progressivi italiani degli anni ’70, parte dell’album Fetus del 1972, dalla controversa (e censurata) copertina che ebbe anche una versione inglese (Phoetus).

A partire dal 1971, Battiato dedica gran parte dei suoi sforzi alla musica elettronica sperimentale, producendo una serie di LP che all’epoca rimasero quasi sconosciuti, ma che ora sono molto ricercati dai collezionisti di tutto il mondo. Partendo dal rock progressivo elettronico con una certa enfasi sulla voce, la sua musica è diventata sempre più sperimentale, spostandosi gradualmente nei regni della musique concrète e del minimalismo. Parliamo degli lp Fetus (1972), Pollution (1972), Sulle Corde di Aries (1973 ), Clic (1974) e M.elle le “Gladiator” (1975). Nel 1975 passa all’etichetta Dischi Ricordi, producendo Battiato (1975), Juke Box (1976) e lo sperimentale L’Egitto prima delle sabbie (1977), che vince il premio Stockhausen per la musica contemporanea.

Lasciata la Ricordi, Battiato firma con la prestigiosa etichetta EMI. Abbandona gli esperimenti Prog Rock degli anni precedenti per sposare uno stile più pop, che gli permetterà una sempre maggiore popolarità presso il pubblico italiano. Dopo L’era del cinghiale bianco (1979) e Patriots (1980), Franco Battiato nel 1981 ottiene un successo sbalorditivo con La voce del padrone, che fu il primo LP italiano a vendere più di un milione di copie. Il suo successo commerciale sarà poi confermato da L’arca di Noè nel 1982. Canzoni come “L’era del cinghiale bianco”, “Prospettiva Nevskij”, “Centro di gravità permanente”,” Bandiera bianca”e “Voglio vederti danzare” hanno reso celebre Battiato in Italia. Poi nel 1985 un altro successo con Mondi lontanissimi, caratterizzato da una versione solista della popolare “I treni di Tozeur” originariamente un duetto con Alice.

Fisiognomica del 1988 ha venduto più di 300.000 copie e ha confermato il successo di Battiato. L’album, considerato dallo stesso Battiato il suo miglior lavoro per l’equilibrio tra musica e testi, conteneva la hit “Nomadi”, originariamente registrata da Alice e scritta dal suo vecchio amico Juri Camisasca, che nel frattempo si era ritirato a un monastero benedettino. L’album comprendeva anche le canzoni “E ti vengo a cercare”, interpretata dal regista e attore Nanni Moretti nel suo film del 1989 Palombella Rossa, e “Veni l’autunnu” con testi interamente in lingua siciliana e araba.

Nel 1994 Franco Battiato inizia a collaborare con il filosofo siciliano Manlio Sgalambro, che scriverà la quasi totalità dei testi dei suoi album successivi. Dopo il tentativo L’ombrello e la macchina da cucire del 1995, nel 1996 il duo pubblica quello che è considerato il loro lavoro migliore fino ad ora, L’imboscata, contenente il successo romantico “La cura”, eletto miglior singolo italiano dell’anno.  Gommalacca (1998, con un insolito accento sull’hard rock), Ferro battuto (2000) e Dieci stratagemmi (2004) proseguono sulla stessa strada, con variazioni dettate principalmente dall’incessante desiderio di sperimentazione musicale di Battiato.

Nel 2003 Battiato ha pubblicato il suo primo lungometraggio, Perduto amor, di cui ha composto anche la colonna sonora. Il film ha vinto il Nastro d’argento per il miglior regista esordiente. Tuttavia, pesanti critiche sono state rivolte al suo film successivo, Musikanten, un lavoro piuttosto sperimentale sugli ultimi quattro anni di vita di Beethoven. Nel novembre 2012 ha accettato l’offerta del neo eletto presidente della regione siciliana Rosario Crocetta di diventare il nuovo assessore regionale al turismo e alla cultura, ma è stato successivamente licenziato subito dopo la sua controversa affermazione che ci fossero ” troie in Parlamento”.

Gli ultimi sui lavori musicali sono Fleurs 2 del 2008, contenente una raccolta di cover e un inedito, Inneres Auge (2009), album di nuove versioni di sui pezzi ormai classici, più alcune cover ed inediti, Apriti sesamo (2012) con testi ancora in collaborazione con Sgalambro, pubblicato anche in inglese e spagnolo, Joe’s Patti experimental group (2014) album con sonorità elettroniche e sperimentali realizzato con Pinaxa, alias Pino Pischetola, e infine Torneremo ancora (2019) con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra. L’album contiene nuove versioni di brani di Battiato già pubblicati, registrate durante le prove del tour con l’orchestra, diretta da Carlo Guaitoli, nell’estate del 2017. Inoltre è presente un brano inedito, “Torneremo ancora”, composto insieme a Juri Camisasca.