L’ex calciatore Giancarlo Antognoni ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della trasmissione radiofonica “I Lunatici”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio e in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle sei del mattino su RaiRadio2. Antognoni ha aperto il suo cuore e ha ricordato diversi momenti della sua vita sia pubblica che privata. L’ex campione della Fiorentina si è soffermato a parlare anche della partita tra Genoa e Fiorentina giocata nella sera del 22 novembre del 1981. In quell’occasione Antognoni rischiò la vita dopo un brutto impatto con il portiere Silvano Martina. Il suo cuore si fermò per trenta secondi. La tragedia fu evitata grazie al massaggio cardiaco e alla respirazione bocca a bocca.
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Giancarlo Antognoni e la sera del 22 Novembre 1981
Durante la lunga intervista ai microfoni de I Lunatici, Giancarlo Antognoni ha ricordato la sera del 22 Novembre 1981, quando, durante la partita Fiorentina-Genoa, il suo cuore si fermò per alcuni interminabili secondi, dopo un forte impatto con il portiere Marina. Su quella tragedia sfiorata, Antognoni ha dichiarato: «Ricordo poco di quel momento, sono svenuto, mi sono risvegliato negli spogliatoi. Riconoscevo le persone, fu di buon auspicio. E infatti dopo quattro mesi ho ricominciato a giocare e ho fatto il mondiale». Poi, proprio sul Mondiale del 1982, vinto dall’Italia con il famoso 3 a 1 sulla Germania, l’ex calciatore ha detto: «Fu una vittoria del gruppo, non dei singoli. Abbiamo trionfato tutti insieme, remando dalla stessa parte, con un allenatore che era una brava persona sotto tutti gli aspetti. Sembrava impossibile vincere quel mondiale».
Il suo rapporto con la Fiorentina
Sempre durante l’intervista a I Lunatici, Giancarlo Antognoni ha parlato del suo rapporto con la Fiorentina. Il calciatore ha indossato la maglia viola dal 1972 al 1987. Un amore lunghissimo, vivo ancora oggi: «Trovo sempre, ancora, persone che mi riconoscono, che si ricordano di quello che abbiamo passato insieme. Fa piacere essere riconosciuti, considerati, soprattutto per il motivo di essere stato fedele a una città e a una squadra. Ci è mancato lo scudetto, ci siamo andati vicinissimi nell’anno in cui ho saltato quindici partite per un infortunio. Chissà se avessi giocato come sarebbe andato a finire quel campionato. E’ il mio rimpianto». Inoltre, Antognoni non ha rimpianti sull’essere rimasto così a lungo con i viola: «Potevo andare alla Juve nel 78 e alla Roma nel 1980. I giallorossi mi volevano a tutti i costi, andai a cena con Viola, a casa sua, ma alla fine scelsi di rimanere a Firenze. E penso ancora oggi di aver fatto la scelta giusta». >> Altri Gossip