Omicidio Gianna Del Gaudio: il processo ad Antonio Tizzani è ripreso oggi, martedì 20 ottobre. Sul banco dei testimoni il figlio Mario Tizzani, che, secondo quanto riferisce Quarto Grado, avrebbe ridimensionato le dichiarazioni rilasciate in fase di indagini ai carabinieri, secondo cui sua madre avrebbe da sempre subito violenze fisiche e verbali da parte del padre, accusato del delitto.
Gianna Del Gaudio, intercettazioni sconvolgenti a processo: «L’ho uccisa io»
Hanno poi deposto in aula la compagna di Mario e la mamma di lei. Al centro dell’udienza diverse intercettazioni, tra cui una conversazione tra l’oggi imputato, ex ferroviere in pensione, e proprio il figlio Mario, oggi testimone in aula. Come riporta Il Corriere della Sera, “Quest’ultimo lo aveva incalzato: «Voglio sapere chi l’ha uccisa». E Tizzani aveva risposto: «L’ho uccisa io, mettetemi in galera, ma devono dimostrare i tempi». Parole che erano emerse in un dialogo tra Mario e la compagna Alessandra, intercettati. Ed è su questo che oggi l’accusa ha chiesto conto a loro due”.
Gianna Del Gaudio: il figlio e la compagna difendono Antonio Tizzani
La compagna di Mario, sempre secondo la succitata intercettazione, gli avrebbe poi chiesto se fosse stato il caso di riferire ai carabinieri quanto aveva detto il suocero. Oggi però la donna in aula, secondo le indiscrezioni giornalistiche trapelate, avrebbe spiegato che quelle parole per lei e Mario non sono una confessione. Tizzani, questa è la spiegazione che la coppia si sarebbe data, quando le pronunciò sarebbe stato molto esasperato dalla situazione, dalle domande incalzanti dei suoi familiari, e dai sospetti degli inquirenti ricaduti su di lui dalla prima ora. All’epoca si era trasferito in casa con loro e litigavano spesso. C’era molta tensione in famiglia.
Parole, secondo la testimone, frutto dell’esasperazione. «Altrimenti sarei stata la prima ad andare a denunciarlo». Anche Mario Tizzani avrebbe confermato la sua versione dei fatti. Secondo i due testimoni è come se Tizzani avesse voluto dire che al processo, quand’anche fosse stato lui a macchiarsi dell’efferato crimine, sarà difficile poterlo dimostrare. Perché non ci sono testimoni oculari, nessuno che lo abbia visto nascondere la busta con il taglierino sotto una siepe a diversi isolati dalla abitazione dove è avvenuto il crimine.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, in venti minuti avrebbe fatto in tempo a uccidere la moglie, uscire a piedi per disfarsi dell’arma del delitto e rincasare senza essere visto. Domani 21 ottobre saranno sentiti al processo l’altro figlio di Tizzani, Paolo, e la moglie Elena. Potrebbe interessarti anche —> Processo Antonio Tizzani, figli chiamati a deporre: dissero che picchiava da sempre mamma Gianna