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Giorgio Gaber e Ombretta Colli quarant’anni d’amore e più: «Che uomo generoso era»

25/01/2021 20:06

Si chiama “Chiedimi chi era Gaber”, il libro uscito lo scorso 12 maggio, che Ombretta Colli, ha scritto assieme al fidato collaboratore del cantautore, Paolo Dal Bon. Un viaggio alla scoperta del mondo privato di una leggenda della musica italiana. Del teatro stesso. Un memoir fatto di aneddoti e retroscena mai svelati, che narra la storia d’amore tra Gaber e la sua compagna. Una relazione spezzata soltanto dalla morte di lui, sopraggiunta nel 2003. Anzi, al di là di quest’ultima: «È durata 40 anni, più i 16 anni da quando lui non c’è più, perché la mattina quando mi sveglio io mi sento sposata con Giorgio», ha detto la Colli. Un sentimento profondo, autentico.

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Giorgio gaber e ombretto colli

Giorgio Gaber e Ombretta Colli quarant’anni d’amore e più: «Che uomo generoso era»

Quando le chiedevano «Facile eh, essere la moglie di Gaber?»; lei rispondeva con tenerezza: «Se uno ce la fa…». Galeotto il brano “Benzina e cerini”, non la più romantica delle ballate. Giorgio Gaber e Ombretta Colli si sono incontrati proprio grazie a questa canzone. Correva l’anno 1961, Ombretta aveva 18 anni e il signor G 22. Lei era di una bellezza sfolgorante: aveva partecipato a Miss Italia, ed era arrivata dietro Stefania Sandrelli, futura diva del cinema italiano. Gaber muoveva pure i primi passi: raccoglieva i primi consensi col brano “Non arrossire”. Non fu il classico colpo di fulmine, quello che siamo abituati a vedere al cinema. Si incontrarono, come dicevamo, la prima volta un pomeriggio per la foto di copertina del 45 giri del già citato “Benzina e cerini”.

«Ci rivedemmo a una di quelle feste mondane tipiche della capitale, nell’attico di un noto produttore cinematografico. Quando mi accorsi della presenza di Giorgio tra gli ospiti, non potei fare a meno di chiedermi cosa ci facesse un uomo come lui in un ambiente simile», ha raccontato Ombretta Colli. La timidezza di lui non la lasciò indifferente, anzi la stupì. Non si scambiarono il numero, ma quella notte stessa, verso le tre, il giovane cantautore decise di telefonarle. Per trovarla aveva chiamato tutti gli alberghi della capitale. Follie meravigliose, che oggi non si fanno più. E parlarono per ore di quelle «cose insensate, stupide e care», di cui parla Dino Buzzati in “Un amore”. Una storia da romanzo la loro. Ma la scintilla scoccò in un ristorante: Gaber la invitò a cena, ma dimenticò il portafogli. «Un uomo generoso, ma distratto. Quella sera mi colpì subito la sua forza di carattere incredibile e il suo umorismo. Su ogni argomento si poteva ridere, sempre», ha detto la Colli.

Giorgio gaber e ombretto colli

Gaber: «Vivo a corrente alternata, oggi mi entusiasmo enormemente, domani sono in piena assoluta depressione»

«Credo che alla fine la nostra sia stata per il pubblico una coppia, se non eternamente felice, quantomeno solida. E in effetti è stato così. Abbiamo attraversato le gioie e i dolori di una coppia normale. (..) Certo quando ci sono l’innamoramento, l’attrazione e il desiderio tutto è più facile, ma non è tutto. È inutile tentare di scappare dalla sofferenza con i colpi di testa, le sbandate e i piccoli o grandi tradimenti. È soprattutto lì che si cresce, che si diventa adulti. Con Giorgio abbiamo costruito qualcosa di solido, di cui essere orgogliosi. L’abbiamo capito e davvero realizzato il giorno in cui Dalia ci ha comunicato che aspettava un bambino». Queste le parole della moglie di Gaber contenute nel libro. A proposito della sua dolce metà la stessa Ombretta Colli ha affermato: «Sapeva farsi voler bene da tutti». Lui era un Acquario, e come scrive Maria Volpi su “Il Corriere”, «lei adorava l’astrologia di cui ancora oggi è una appassionata “seguace”. Dunque lo studia e riconosce in Giorgio tutte le doti degli Acquari: uomini sensibili e solidali con il prossimo, sinceri e leali. Lui è anche timido e determinato». Parlando di sé, una volta Gaber disse: «Vivo a corrente alternata, oggi mi entusiasmo enormemente, domani sono in piena assoluta depressione». 

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Giorgio Gaber e Ombretta Colli storia d’amore: «Saremo sempre insieme»

E la sorte cominciò a sorridere a Giorgio Gaber ad un certo punto: gli inizi con Jannacci e Celentano al Santa Tecla di Milano. Poi il successo grazie a trasmissioni come “Studio Uno” e “Canzonissima”. Le nozze con Ombretta Colli nel 1965. La nascita della figlia Dalia nel ’69 segna il coronamento del loro grande amore. Un’unione fuori dagli schemi, un legame mai dato in pasto alla stampa. Lui riservato, schivo. Lei esuberante, piena di vita. «Un po’ diversi bisogna esserlo, se si è uguali è una noia mortale. Quando ho capito che per lui viaggiare era una tortura, ho cominciato a viaggiare con le amiche», ha raccontato la Colli, che è stata vicina a Gaber fino alla fine. Lei gli è rimasta accanto, lo ha assistito nella loro casa di Camaiore, La Padula. «Saremo sempre insieme», le parole a lui rivolte prima che il cantante esalasse l’ultimo respiro. Leggi anche l’articolo —> Fabrizio De Andrè, 80 anni dalla nascita: i libri dedicati al cantore degli emarginati

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