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Governo Draghi, quando Orlando diceva “mai con la Lega”: le “piroette” del centrosinistra

10/02/2021 10:47 - Aggiornamento 10/02/2021 11:14

Governo Draghi. «Altri mettono veti e fanno capricci. Noi abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo», così Matteo Salvini a margine di alcuni incontri in Regione Lombardia. Una posizione confermata anche dopo il meeting di ieri con il professore: «A noi interessa difendere l’interesse degli italiani in Europa e pensiamo di poterlo fare. Ci sono le condizioni. Come primo partito italiano ci siamo sentiti in dovere di rispondere all’appello del presidente della Repubblica: lavoriamo per risollevare l’Italia», ha affermato il leader della Lega. E il cambiamento di rotta di quest’ultimo ha creato non pochi imbarazzi al Nazareno. Tuttavia potrebbe essere proprio il premier incaricato a sciogliere le riserve, proponendo una squadra di governo che metta ai margini il Carroccio. Una “salvezza” per il Partito Democratico che pure in fatto di giravolte non scherza: si potrebbero tirar fuori dal cilindro decine, forse centinaia di dichiarazioni di esponenti dem che hanno detto «mai».

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Governo Draghi, quando Orlando diceva “mai con la Lega”: le “piroette” del centrosinistra

«È un problema di antefatti. Dovremo gestire fondi europei con una destra che è antieuropea e una pandemia con una destra che è semi-negazionista. Non vedo le condizioni, aumenterebbe solo la confusione». Così Andrea Orlando in un’intervista del 12 gennaio scorso al programma di Lilli Gruber “Otto e Mezzo”. Allora la giornalista aveva chiesto cosa ne pensasse lui dell’ipotesi di un governo Draghi sostenuto da Salvini. E il timore che “la maionese impazzisca” oggi c’è sul serio: «Se una maggioranza ha grande contraddizioni al suo interno governarla è difficile e già lo era molto quella che abbiamo alle spalle. Un suo allargamento», ha detto oggi il vicesegretario del Pd a Radio 24 Il Sole 24 ore, alludendo in particolare all’ingresso della Lega.

Non proprio una posizione facile quella del Pd, converrete. Il centrosinistra per non disattendere la richiesta del presidente Sergio Mattarella, vale a dire dare la fiducia all’esecutivo guidato da un “tecnico”, dovrebbe accettarsi di sedere in Consiglio dei ministri con la destra sovranista. A meno che, Draghi, come dicevamo in apertura, non decida di escludere la Lega, puntando sul M5s, che però è ancora incerto sul da farsi e attende il voto su Rousseau.

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Il video di Grillo che crea ancora più scompiglio

A disorientare ancor di più il Pd anche Beppe Grillo, che su Facebook, citando Platone, ha scritto giorni fa «accontentare tutti è la via per l’insuccesso». Il fondatore del Movimento ieri ha pubblicato un video in cui ha fatto capire senza troppi giri di parole di non voler governare con la Lega «Aspettiamo a votare che Draghi abbia le idee chiare, un po’ di pazienza. Ho detto no alla Lega e lui mi ha risposto… non lo so, vediamo…». Ed è in un certo senso lo stesso imbarazzo del Pd, che si vede costretto a scommettere sulla “persona” Draghi, solo sul curriculum di questi. Per venirne a capo bisognerà aspettare il programma dell’ex direttore della Bce: la resa dei conti è vicina.

E chissà che al centrosinistra non tocchi mandar giù la pillola e dividere l’esperienza dell’esecutivo con la Lega: d’altronde per un po’ ci sono riusciti anche col M5s, coi quali in passato avevano detto che non avrebbero governato mai. Stessa logica (se così vogliamo chiamarla) di Berlusconi, che se anni fa gridava: “Mai coi grillini”, ora ha deciso di andare oltre le “categorie” e di voltare pagina, mostrando massima disponibilità a Draghi. Un rientro in scena stile 1994. Leggi anche l’articolo —> Governo Draghi, Salvini: «Grillo non vuole la Lega», il M5s aspetta Rousseau