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Governo Draghi, Salvini: «Grillo non vuole la Lega», il M5s aspetta Rousseau

10/02/2021 09:09 - Aggiornamento 10/02/2021 09:17

Governo Draghi, Salvini Grillo botta e risposta a distanza – Mercoledì 10 febbraio 2021. Il premier incaricato chiude il secondo giro di consultazioni con il sì di Berlusconi, Zingaretti, Salvini e Grillo. Oggi alla Camera la sfilata delle parti sociali. Lo scontro tra i Cinque Stelle costringe il fondatore del Movimento a rinviare il voto degli iscritti su Rousseau per evitare una spaccatura che potrebbe rivelarsi fatale al tentativo dell’ex presidente della Bce. «Aspettiamo a votare che Draghi abbia le idee chiare, un po’ di pazienza. Ho detto no alla Lega e lui mi ha risposto… non lo so, vediamo…», ha dichiarato il comico nel video in cui ha definito pure Draghi ‘un grillino’.

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Governo Draghi, Salvini: «Grillo non vuole la Lega», il M5s aspetta Rousseau

Un filmato che ha innescato un’immediata reazione nel leader della Lega Matteo Salvini: «Incredibile Grillo. Noi confermiamo il nostro atteggiamento costruttivo, responsabile, positivo e che ci porta a non parlare di ministeri e a non mettere veti». L’unico no al professor Draghi quello di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni ha ribadito la sua posizione: «Ha detto no alla flat tax». Nel corso della giornata di ieri è arrivato a Roma Silvio Berlusconi, che ha rimarcato il suo sostegno: «Noi faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo: la gravità dell’ora impone a tutti di mettere da parte i calcoli, le tattiche, gli stessi interessi elettorali per mettere al primo posto la salvezza del Paese. Se questo avverrà, sono certo che l’Italia riuscirà ancora una volta a risollevarsi e ad andare avanti», ha detto il leader di Forza Italia. Anche la Lega ha confermato la sua adesione: «È stato un incontro utile, proficuo e positivo spero nessuno si metta di traverso», ha detto il segretario del Carroccio dopo le consultazioni. E ancora: «Draghi non aumenterà le tasse. Chiediamo la pace fiscale». Svolta della Lega anche al Parlamento europeo con il sì al Recovery.

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Crimi: «Non andremo al governo a tutti i costi, ci stiamo confrontando»

Il Pd non pone veti: «La Lega? Il perimetro del governo lo decide Draghi», ha detto Nicola Zingaretti. Resta dubbioso invece sul da farsi il M5s, Grillo non pare favorevole a “collaborare” con la Lega. E non solo lui. Vito Crimi in un’intervista a “Il Corriere della sera” ha spiegato quella che è la situazione in seno al Movimento: «Sui temi Mario Draghi mi ha fatto una buona impressione. Ci ha presentato un programma di notevole spessore. Ha ascoltato con interesse la nostra proposta di mettere sotto il cappello dell’ambiente il Mise, i Trasporti e le Infrastrutture». Sul rinvio del voto tra gli iscritti, il capo del M5s ha chiarito: «Non andremo al governo a tutti i costi, ci stiamo confrontando. Alcune garanzie le abbiamo chieste, ottenendo rassicurazioni sul Mes, sulla scuola, sulla continuità con il governo Conte». Leggi anche l’articolo —> Recovery Fund: la Lega a Bruxelles per la prima volta verso il sì: finora si era sempre astenuta