Governo Draghi: i ministri quotati. Già da qualche giorno si avvalora l’ipotesi di un governo tecnico-politico, sulle orme di quello guidato da Ciampi. Secondo le indiscrezioni riportate da Tgcom24, Mario Draghi avrebbe già definita in testa, o quasi, la squadra di tecnici che chiamerà ai ministeri. I nomi che complicano il quadro sono quelli politici, vista la grande maggioranza che si è venuta a formare. Draghi protenderebbe per lasciare fuori i leader dei partiti per agevolare l’ingresso dei “numeri due”. Le fonti confermano inoltre che Draghi vorrebbe un governo con una più ampia presenza femminile, con più delle otto donne che rientravano nell’esecutivo Conte. E’ questione di ore prima di avere conferma delle indiscrezioni.
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Lega, M5S e Forza Italia
Per la Lega, il più accreditato è Giancarlo Giorgetti, che il Carroccio spererebbe di vedere allo Sviluppo economico. Per Forza Italia appare sempre più probabile la nomina di Antonio Tajani come ministro degli Affari europei. Per il Movimento 5 Stelle, sono tre i nomi forti: Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli e Stefano Buffagni. Per Luigi Di Maio dovrebbe essere certo un posto in squadra, ma si indebolisce l’ipotesi di una conferma alla Farnesina. Qui, al posto di Di Maio, si parla della nomina di Elisabetta Belloni, attuale segretaria generale del ministero degli Esteri.
Come la Lega, anche il Movimento aspira al dicastero dello Sviluppo, puntando su Patuanelli e Buffagni, ma Draghi potrebbe volerlo affidare a una figura tecnica. Si fanno i nomi di Marcella Panucci, ex direttore generale di Confindustria, e di Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti. Insieme allo Sviluppo, sono di cruciale importanza il ministero Infrastrutture e Trasporti e il ministero Economie e Finanza, in vista del Recovery Plan. I tecnici menzionati sono Carlo Cottarelli, Lucrezia Reichlin, Vittorio Colao, Franco Bernabè ed Ernesto Maria Ruffini, attuale capo dell’Agenzia delle entrate.
Si conferma l’esclusione dalla squadra di governo del premier dimissionario Giuseppe Conte, che potrebbe avere un ruolo marginale nella maggioranza e per il quale si fa largo l’ipotesi di presidente del M5S. Al posto di Bonafede, alla Giustizia, si fanno largo Marta Cartabia, ex presidente della Consulta, o Paola Severino, ex ministra del governo Monti.
Pd, Italia Viva, LeU e +Europa
Sono Lorenzo Guerini, Andrea Orlando e Dario Franceschini i nomi che emergono dal Pd. L’attuale ministro alla Cultura potrebbe riconfermarsi, mentre per Orlando e Guerini potrebbe liberarsi una casella. Per Italia Viva corrono Ettore Rosato e Teresa Bellanova, che potrebbe rimanere all’Agricoltura. Per LeU, scontata la conferma di Roberto Speranza alla Salute, anche se non è ovvio l’ingresso di LeU in maggioranza. Per +Europa, non si esclude l’ingresso nel governo di Emma Bonino, ex ministra degli Esteri. Bonino gode infatti di grande stima da parte di Draghi, e ha già dato la propria disponibilità.
Sarà un tecnico anche il sottosegretario alla presidenza
Non è ancora stato sciolto il nodo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ruolo chiave per il funzionamento del governo, potrebbe essere per questo affidato a un tecnico: Daniele Franco, direttore generale di Bankitalia e già ragioniere generale dello Stato, è in lizza per la casella insieme a Luisa Torchia, giurista e allieva di Sabino Cassese e Massimo Severo Giannini. Per il Lavoro ha ottime chances l’ex presidente Istat Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro nell’esecutivo Letta. Appare papabile infine la conferma di Luciana Lamorgese all’Interno. >> Tutte le news