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Perché Renzi tiene comunque “per le p***e” Conte e il suo governo

20/01/2021 18:43 - Aggiornamento 20/01/2021 20:50

Governo news. La vittoria di Conte ieri al Senato, con la maggioranza relativa ottenuta con 156 voti, è la classica vittoria di Pirro. Perché se è vero che il governo ha comunque ottenuto la fiducia, la maggioranza politica al Senato non esiste più e il percorso dell’esecutivo si fa irto di ostacoli. Se sui provvedimenti più importanti, come l’imminente nuovo scostamento di bilancio, Renzi ha promesso la “non belligeranza”, su altri importanti temi, dalla riforma della giustizia alla nuova legge elettorale la battaglia sarà ardua. Perché se in aula almeno una maggioranza relativa c’è, nelle commissioni, senza Renzi, no.

Governo news: ecco perché la fiducia di ieri è una “vittoria di Pirro”

Già, le commissioni. E’ proprio qui che si realizzerà il piano di logoramento del senatore di Rignano. I membri di Italia Viva sono determinanti per garantire la maggioranza all’esecutivo. E’ evidente, quindi, che il governo Conte bis senza un accordo con l’ex rottamatore, non potrà far molto. Si limiterà a navigare a vista e a governare l’emergenza a colpi di Dpcm. Questo salvo altri colpi di scena. Ma prima che scatti il semestre bianco, altrimenti le eventuali e già improbabili elezioni anticipate si allontaneranno definitivamente.

Renzi dunque in questo momento letteralmente “tiene per le p****e” Conte. Una posizione davvero scomoda per chiunque, anche per il tenace “avvocato del popolo”, che da qui ad agosto – quando appunto scatterà il semestre bianco in cui non si possono sciogliere le camere – dovrà pur governare. Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 20 gennaio, si è tenuto il primo vertice di maggioranza dopo lo strappo con Renzi. Conte è atteso alle 18:30 al Quirinale, per riferire sulla situazione al capo dello Stato Mattarella.

Cedere ai ricatti di Renzi, galleggiare o…? Allargare ancora la maggioranza

Governo news, come fare senza la maggioranza assoluta al Senato? “Le commissioni sono già composte e non si possono toccare, quindi da lì non passerà nulla che centrodestra e Italia Viva non vogliano”, fanno notare Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Affariitaliani.it. “Il Conte rimpastato legifererà a botta di decreti-legge ponendo la fiducia sulle leggi di conversione. Sullo scostamento di bilancio, dove occorre invece la maggioranza assoluta, Renzi e le opposizioni non faranno mancare i loro voti a Palazzo Madama come del resto è già successo finora. Su tutto il resto, Dpcm a gogò, che non passano dal parlamento”.

Mentre Becchi e Palma sono sicuri che Renzi “non farà mancare il suo appoggio” quando occorrerà la maggioranza assoluta, noi non lo siamo affatto. Ecco perché l’unica strada per Conte è quella di allargare ulteriormente l’attuale maggioranza, composta da Pd, M5S, LeU e quel manipolo di “responsabili” senza una precisa identità politica comune. Come dunque? Il voto di fiducia di Riccardo Nencini, socialista in forza al gruppo di Italia Viva, pare indicare la strada più credibile.

Pescare tra gli esponenti riformisti e liberali, una presenza che nell’attuale Senato è distribuita a macchia di leopardo tra vari gruppi, dal Misto a quello di Forza Italia. Ed è proprio sugli azzurri, più che sui meno malleabili esponenti di +Europa, che pare in queste ore essere puntato il mirino di Conte. Un’operazione che paradossalmente potrebbe piacere anche a quel Silvio Berlusconi che forte di sondaggi favorevoli per la svolta “responsabile” di Forza Italia, non è più tanto convinto di quel gruppo al Senato troppo spesso prono sulla linea di Salvini e Meloni. Il Cavaliere mira a “rifare una verginità” moderata a Forza Italia, in vista delle elezioni del 2023. E l’operazione “responsabili” per Conte potrebbe essere lo strumento migliore per ottenere lo scopo. >> I retroscena di politica italiana