Green pass, sono parole che fanno discutere ma anche riflettere quelle pronunciate dal filosofo Massimo Cacciari, un lungo passato in politica a sinistra, in un’intervista al sito web SprayNews.it La tesi di Cacciari è che i vaccini non siano la panacea per portarci fuori dalla pandemia e che il green pass sia il classico esempio della protervia dei potenti, che chiamano “pass” qualcosa che è una sorta di carta d’identità sanitaria. (Continua a leggere dopo la foto)
Green pass, Cacciari: “Si vuole trasformarlo in una sorta di carta d’identità del nostro stato di salute”
“Il 118% della popolazione di Gibilterra – dice Cacciari a SprayNews.it – ha fatto due dosi di vaccino. Il 33% anche la terza. L’anomalia del 118% è dovuta ai pendolari spagnoli, che per entrare dovevano avere il green pass. A Gibilterra, nonostante questo, si registrano aumenti di contagi talmente diffusi che, nella speranza di fermare questa onda anomala, hanno deciso di cancellare ogni manifestazione pubblica o privata per Natale”.
“E’ evidente – incalza il filosofo – che il vaccino, dopo sei o otto mesi perde la propria efficacia ed è, quindi, altrettanto evidente che tutti questi provvedimenti di inasprimento del green pass non servono assolutamente a nulla”. Ora si passerà alla terza dose “e poi la quarta? La quinta?
La sesta? Allora si dica che si vuole trasformare il green pass in una sorta di carta d’identità del nostro stato di salute, perché è chiaro che questo farmaco, cosiddetto vaccino, perché molti importanti scienziati hanno sottolineato come non si tratti di un vaccino come gli altri, se è vero che ha avuto degli effetti nella riduzione dell’intensità e della gravita del male, oggi non basta più e, quindi, bisogna pensare a un’altra strategia”.
“Convivere con il Covid, attualmente causa un quarto delle morti per tumore”
“Bisogna pensare a convivere con una forma di Covid, che attualmente mi pare causi un quarto delle morti per tumore, un terzo di quelle per disturbi cardiovascolari e la metà di quelle derivate dalle complicazioni del diabete”. E via scorrendo. Perché allora, secondo lei, il Governo italiano è così severo sul vaccino? “Perché sono i potenti. Perché, grazie al Covid, stanno insieme. Incollati gli uni agli altri.”, conclude Cacciari.