Da venerdì scorso, 6 agosto, per svolgere alcune attività, tra le quali andare in palestra o in un ristorante al chiuso serve il certificato verde. I sindacati però in questi giorni stanno alzando la voce soprattutto per un motivo: il Green pass serve anche per accedere alle mense aziendali. In prima linea contro questa misura c’è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il quale sottolinea che “non è accettabile introdurre una logica punitiva e sanzionatoria nei confronti di chi lavora”.
Green pass mense aziendali misura ingiusta: sindacati in rivolta
I sindacati sono pienamente in disaccordo con l’introduzione del green pass nelle mense aziendali. Ben venga l’obbligo del certificato per gli eventi e tutti quei luoghi dove non è possibile evitare gli assembramenti. Tuttavia la misura non dovrebbe discriminare alcun lavoratore. Secondo i sindacati, come riporta La Repubblica, “è un modo surrettizio e poco trasparente di introdurre l’obbligo di Green pass per lavorare senza una legge a garanzia dei lavoratori. Il governo chiarisca o sarà battaglia – hanno affermato i rappresentanti dei lavoratori – se passa questa interpretazione della norma di fatto si introduce un controllo sanitario dei lavoratori. Inaccettabile. E poi chi dovrebbe fare il controllo del pass? Le lavoratrici delle mense che dipendono da aziende esterne? Follia”.
Ad alzare la voce è Maurizio Landini che sostiene fermamente che il green pass non deve essere utilizzato come strumento discriminatorio. “Sia chiaro, il sindacato sta invitando tutti i lavoratori a vaccinarsi e non abbiamo nulla di principio contro il Green Pass, ma in nome di ciò non è accettabile introdurre una logica punitiva e sanzionatoria nei confronti di chi lavora”.
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