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Con il Green Pass obbligatorio aumentano i certificati di malattia: l’allarme dell’Inps

19/10/2021 09:26 - Aggiornamento 19/10/2021 09:31

Lo scorso venerdì è entrato in vigore l’obbligo del Green pass per tutti i lavoratori. Da quel 15 ottobre si è registrato un boom di certificati di malattia. Una coincidenza? Per la giornata di lunedì 18 ottobre (fino alle 17) l’Inps ha ricevuto 152.780 certificati, da mettere in relazione con quelli risultanti alle 17 di lunedì 11 ottobre, pari a 133.270. Venerdì c’era stato un aumento tra il 22% e il 23% (94mila rispetto a 76,8mila) di certificati di malattia rispetto al precedente. In termini di percentuale parliamo di +24 nel privato e +18 nel pubblico. Dati che devono far riflettere.

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Con il Green Pass obbligatorio aumentano i certificati di malattia: l’allarme dell’Inps

Lo scorso venerdì 15 ottobre 2021 è entrato in vigore l’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro. L’Inps, alle 17 del 18 ottobre, ha ricevuto 152.780 certificati di malattia, con un incremento del 14,6% rispetto ai 133.270 raccolti alla stessa ora di lunedì scorso, 11 ottobre. I dati sono stati commentati dai medici di famiglia. Il segretario nazionale del Sindacato dei Medici di Famiglia Fimmg, Silvestro Scotti, in un’intervista a «Radio Capital», qualche giorno fa, ha dichiarato: «Non si può confrontare il venerdì di questa settimana con il venerdì scorso, quando ancora eravamo in estate. C’è stata una settimana di pioggia e freddo, un abbassamento delle temperature di dieci gradi e i primi casi di influenza. Considerare le due giornate sullo stesso livello non è scientifico». Il segretario nazionale dei medici di famiglia ha detto di tenere presente anche un altro fattore: «Alcuni di questi lavoratori in malattia potrebbero essersi vaccinati in questi giorni contro il Coronavirus e aver sviluppato del leggeri effetti collaterali come la febbre. Sono troppe le variabili per poter dire che si è trattato di un aggiramento del Green Pass».

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Il presidente dell’Ordine dei medici: «Serve visita in presenza»

Il Presidente dell’Ordine Filippo Anelli nei giorni scorsi ha tenuto a ricordare ai suoi colleghi che non basta una semplice telefonata del paziente per scrivere un certificato di malattia: serve una visita in presenza, di regola nello studio del medico. «Solo nei casi in cui il malato non sia fisicamente e clinicamente in condizione di raggiungere subito lo studio, il curante deve andare a domicilio. Altrimenti la regola generale è che il paziente deve andare dal medico», ha detto Anelli. Una posizione dura che è stata sposata anche dagli Ordini Regionali. Leggi anche l’articolo —> Obbligo Green Pass, picco di certificati di malattia: “È reato al telefono”, chi rischia

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