La questione della certificazione verde sta letteralmente dividendo la maggioranza. E la motivazione è principalmente una: la votazione del Carroccio contro il Green Pass obbligatorio. “In Consiglio dei ministri sul Green pass si era raggiunto un compromesso per salvare la stagione turistica, con l’idea che se ne sarebbe riparlato in Parlamento”, ha affermato ai microfoni de La Stampa Claudio Borghi della Lega.
Green Pass obbligatorio, Borghi: “Quello della Lega non è un voto contrario”
“Abbiamo presentato più di seicento emendamenti che abbiamo poi ridotto a quaranta come gesto di buona volontà. Con proposte di buon senso come l’esenzione dei minorenni, i tamponi salivari gratuiti e così via. Visto che in Commissione non si è fatto alcun passo avanti, abbiamo votato i nostri emendamenti. Non è un voto contro il Green pass, ma per migliorarlo“, ha spiegato poi ancora Borghi. “Però lei è da sempre contrario. È stato il voto di Borghi o della Lega?”, ha chiesto il giornalista. “Del partito. Infatti ci siamo espressi tutti e sette allo stesso modo, anzi tutti e sei perché uno di noi presiedeva in assenza della presidente del M5s”.
Un voto, però, quello sul Green Pass obbligatorio, che indebolisce e divide la maggioranza di cui anche la Lega oggi fa parte. “Non so se lo indeboliamo o meno. Certo che da parte del governo mi sarebbe piaciuta un’attenzione diversa per le posizioni di Lega e Fratelli d’Italia, che rappresentano da soli metà dell’elettorato. Invece non c’è stato nessun tipo di trattativa o di apertura”. La decisione, però, potrebbe trasformarsi in un rischio per l’esecutivo. “Come fa a rischiare? Lo sostengono tutti i partiti tranne FdI. Chi frigna come Letta sul governo indebolito gioca su un equivoco: quello di far credere che questa sia una maggioranza politica. Beh, non è così. Le posizioni della Lega sono diverse da quelle del Pd, come si è visto”, ha affermato in conclusione l’esponente della Lega Borghi. >> Tutte le notizie di UrbanPost