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Gregoretti, Casini: «Ho votato contro il processo a Salvini non per fargli un favore»

13/02/2020 09:07 - Aggiornamento 13/02/2020 09:10

Caso Gregoretti. Su Repubblica il senatore Pier Ferdinando Casini ha spiegato perché ha votato a favore di Matteo Salvini, schierandosi contro l’autorizzazione a procedere al processo. È stato l’unico della maggioranza: «Nella condotta di Salvini sulla Gregoretti non ho visto elementi d’interesse privato, o una deliberata violazione della politica del governo Conte. I Cinquestelle dicono che i casi Diciotti, su cui salvarono Salvini, e Gregoretti, in cui l’hanno mandato a processo, sono diversi, perché nel secondo caso Salvini avrebbe violato la linea del governo. Ma io, che ho letto le carte, le assicuro che non c’è nessuna differenza tra i due casi. E per la Diciotti avevo votato contro l’autorizzazione a procedere di Salvini», ha dichiarato il politico bolognese.

Casini Salvini

Gregoretti, Casini: «Ho votato contro il processo a Salvini non per fargli un favore»

Pier Ferdinando Casini ha fatto capire senza troppi giri di parole che mandare a casa il leader della Lega sarebbe una specie di errore politico: «Vede, da Salvini mi divide tutto. Io in aula ho sempre votato contro i suoi provvedimenti. Ma devono essere gli italiani a mandarlo a casa, o a dire che non può fare più il ministro dell’Interno, non i magistrati, con tutto il rispetto. Invece continuiamo a delegare ai magistrati una sorta di supplenza». Una tendenza che il 64enne giustifica così: «Per vigliaccheria, debolezza, senso di colpa. Del resto quando tra i politici c’era gente che prendeva tangenti non si poteva essere credibili, e l’opera della magistratura è diventata una  supplenza. Io dico: stiamo attenti. Perché può diventare una spirale. Non significa essere indulgenti con i corrotti, ma inflessibili sulle prerogative della politica!».

Casini Salvini

«Sono ormai nell’età della maturità, non devo più fare carriera. M’interessa difendere i principi»

Alla domanda diretta di Concetto Vecchio di Repubblica: «Tenere 131 migranti per quattro giorni su una nave è un sequestro di persona o no?», Pier Ferdinando Casini ha risposto così: «È un comportamento politico molto discutibile, che non adotterei mai, ma è stata una  scelta precisa sull’immigrazione che ha fatto il governo nella sua collegialità». Difficile definirlo un reato secondo il senatore: «Anche i magistrati sono divisi. La Procura voleva archiviare. Il tribunale dei ministri no. È tutto discutibile, insomma», ha chiarito. «Condivido totalmente l’intervento di Casini, non avrei mai pensato che accadesse», ha dichiarato Matteo Salvini, parole che il politico bolognese ha commentato semplicemente così: «Mi lascia indifferente. Io mica l’ho fatto per Salvini. Sono ormai nell’età della maturità, non devo più fare carriera. M’interessa difendere i principi». 

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