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Guerra in Ucraina, chi sono “i paesi ostili” alla Russia: nella lista c’è anche l’Italia

07/03/2022 13:42 - Aggiornamento 07/03/2022 13:48

Guerra in Ucraina, chi sono Paesi ostili alla Russia? La lista completa. – Ci sono tutti i 27 paesi dell’Unione europea, inclusa quindi anche l’Italia. Ma pure gli Usa e il Regno Unito nell’elenco compilato dal governo della Russia, di stati e territori stranieri “che commettono azioni ostili contro la Russia, le sue compagnie e i cittadini”. Una lista che indica chi ha approvato o sostenuto le sanzioni contro Mosca e che comprende paesi di primo piano. Ma anche piccole nazioni quali Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Micronesia. Tra i Paesi anche la Svizzera, che ha rotto la sua tradizionale neutralità per sostenere le misure internazionali contro Putin.

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Guerra in Ucraina, chi sono “i paesi ostili” alla Russia: nella lista c’è anche l’Italia

Il governo russo ha approvato poco fa una lista di “Paesi ostili”, per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca in cui compare anche l’Italia in quanto Paese europeo. Lo riferisce la Tass. La lista, come dicevamo in apertura comprende anche gli Usa, i Paesi Ue, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera oltre che ovviamente la stessa Ucraina. Secondo il decreto, lo Stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.

Nel documento del governo si sottolinea infatti che le controparti russe “che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri dall’elenco dei paesi ostili potranno pagarli in rubli”. In altre parole i bond emessi dallo stato russo o da una qualsiasi istituzione pubblica o privata potrebbero perdere di valore, giacché nessuna controparte internazionale accetterebbe di essere saldata in una valuta il cui “prestigio”, sta precipitando in maniera verticale. “La nuova procedura temporanea si applica ai pagamenti superiori a 10 milioni di rubli al mese (o un importo simile in valuta estera)”, si legge sempre nella nota diffusa dall’«Adnkronos». Leggi anche l’articolo —> Il Cristo di Leopoli portato in un bunker: non accadeva dalla Seconda Guerra Mondiale [VIDEO]

 

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