«Nella sventura non ti colga sgomento», cantava il grande Franco Battiato nel brano poco noto “Conforto alla vita”. La notizia del cancro di re Carlo ha sconvolto il popolo britannico (e non solo): tg, giornali, agenzie di stampa non parlano d’altro. Alcuni però, gli inguaribili romantici, abituati a film a lieto e fine, sperano che almeno questo «dolore» possa servire alla Casa Reale. A che cosa nello specifico? A riavvicinare il sovrano al figlio “ribelle” Harry. Il secondogenito, volato in America qualche anno fa per spezzare le catene dagli “ingombranti” Windsor, sarebbe da poco atterrato a Londra per vedere il padre. I dissapori col fratello William, futuro erede al trono, sembrano oggi finiti in secondo piano. I figli di Carlo e Lady D si troveranno di nuovo insieme al capezzale del padre, al quale, lo ricordiamo, sarebbe stato diagnosticato un “tumore trattabile”. Leggi anche: Re Carlo, spunta ipotesi abdicazione: cosa dice il Regency Act
Harry a Londra per il padre Carlo, ma perché tanta fretta? Le ultime indiscrezioni
I più romantici, come dicevamo, non escludono che la malattia di re Carlo possa rappresentare il momento della pace per Harry e William. C’è da dire che il duca di Sussex non ha esitato: ieri sera, non appena si è diffusa la notizia del tumore, il giovane ha lasciato la casa di Montecito, dove vive con la moglie Meghan e i figli Archie e Lilibet, e, dopo un volo di 11 ore, è arrivato a Londra. Un modo per mostrare tutto il proprio sostegno al padre, ovviamente. Come se quel posto in terza fila in chiesa e il mancato brindisi a Buckingham Palace il giorno dell’incoronazione di Carlo III non ci fossero mai stati. Come se i contrasti, le accuse di razzismo, non fossero mai esistiti. Tantomeno «Spare», la biografia boom di vendite, nella quale dei membri della famiglia reale era venuto fuori un ritratto tutt’altro che lusinghiero. I più maligni hanno visto nell’arrivo repentino di Harry a Londra però anche altro. Leggi anche: Re Carlo ha il cancro, ma non alla prostata: il comunicato di Buckingham Palace
Desiderio di rappacificazione o la malattia di re Carlo è più grave di quanto si pensi?
Qualcuno ha giudicato la velocità dell’arrivo a Londra del secondogenito come un segnale negativo: Harry sarebbe rientrato in fretta e furia per stare accanto al padre, che verserebbe in condizioni ben più gravi di quanto il comunicato di Buckingham Palace voglia far credere. Ma è davvero così? Per ora non restano che supposizioni. Si tratta di rumors, mere indiscrezioni di qualche tabloid. Il premier Rishi Sunak, tra i primi ad inviare un messaggio di vicinanza al sovrano, nelle scorse ore ha sottolineato che il cancro di re Carlo è stato scoperto «presto». È altrettanto vero però un altro fatto: il re pare abbia già lunedì iniziato la terapia (si presume chemioterapia o radioterapia), ed è un dettaglio questo che confermerebbe che l’equipe medica non voglia perdere tempo. (l’articolo prosegue dopo le foto)
Harry a Londra dal padre Carlo: William “fa le prove da re”
C’è poi un ultimo elemento da rimarcare, così che il lettore possa avere un quadro completo della situazione: Harry potrà dedicarsi totalmente al padre nelle prossime ore; mentre William, che sta facendo i conti anche con la convalescenza della moglie Kate, operata all’addome nei giorni scorsi, dovrà presenziare ad alcuni eventi pubblici. I primi impegni di William riguarderebbero una cerimonia di investitura in programma mercoledì prossimo al castello di Windsor. Nella serata dello stesso giorno il primogenito di Carlo dovrebbe partecipare al gala annuale di raccolta fondi della London Air Ambulance nel centro di Londra, di cui il principe è patron. E viste le condizioni del sovrano è chiaro che il calendario di William potrebbe via via intensificarsi. “Prove da re”, come ha osservato qualcuno. Un fatto è certo: per Harry sarà più facile trovare un punto di incontro col padre, che superare i conflitti col fratello. Gli inglesi, però, lo dicevamo, sperano sul serio che la malattia di Carlo serva a segnare il disgelo tra i principi. Leggi anche: Indietro Savoia! La querelle per riavere i gioielli della Corona: un tesoro di oltre 6mila brillanti