Il bambino con il pigiama a righe è in onda stasera, mercoledì 27 gennaio 2021 alle 21:10, su Paramount Network (Canale 27). La storia raccontata dallo scrittore irlandese, John Boyne, ha fatto commuovere tutto il mondo nel 2008, l’anno in cui il film è uscito. Oggi, durante la Giornata della Memoria, questa è una pellicola che non può mancare.
>> Giorno della memoria, Wikipedia approfondisce le testimonianze sulla Shoah contro i negazionisti
Il bambino con il pigiama a righe
Lo scrittore Irlandese, John Boyne, racconta la storia di un’amicizia tra due bambini, apparentemente uguali ma in realtà molto diversi. Nel 2008 arrivano Mark Herman, Asa Butterfield e Jack Scanlon e trasformano le parole dello scrittore in un magnifico film. La programmazione lo ripropone tutti gli anni in occasione della Giornata della Memoria. Un modo diverso per ricordare ciò che nessuno mai deve scordare. La storia parla appunto della nascita e crescita dell’amicizia tra due bambini che si incontrano un po per caso. La loro ingenuità non li induce a separarsi a causa delle loro diverse situazioni ma anzi, permette loro di instaurare un rapporto vero e puro. I due ragazzini hanno entrami nove anni ma tra di loro scorre una differenza che ai tempi del regime nazista in Germania faceva la differenza. Il primo è Bruno, il figlio di un comandante tedesco a cui è stato affidato il controllo del campo di concentramento di Auschwitz.
Il secondo è Shmuel un ragazzino che in quel campo ci vive con tutta la sua famiglia. Dalla sua cameretta Bruno osserva con curiosità il campo dove lavora il padre. Si chiede cosa ci facciano li tutte quelle persone: donne, uomini e bambini come lui. Il padre che vuole tenere il ragazzino all’oscuro di tutto, gli spiega che quello è un campo di lavoro, niente di più. Il bambino tedesco spinto dalla voglia di sapere cosa si faccia davvero li si spinge fino al recinto di filo spinato. Qui in incontra Shmuel. I due iniziano a parlare e a confidarsi. Bruno proprio non riesce a capire che differenza ci sia tra di loro e ancora non riesce a spiegarsi perché Shmuel debba essere costretto a vivere li indossando quel “pigiama a righe”. L’epilogo della storia, come in molti sanno, è molto triste. Bruno si trova a cercare il padre nel campo e per farlo indossa la divisa come tutti gli altri. Purtroppo il bambino si troverà ad entrare nelle camere a gas come gli altri deportati. Quando la famiglia di Bruno capisce tutto, è già troppo tardi.
Rabbino Benjamin Blech: «Questo libro non è propriamente né una bugia né una favola»
Il bambino con il pigiama a righe è stato sia un libro che un film molto criticato sia da chi in un campo di concentramento c’è stato che da chi ha vissuto il periodo. Proprio il Rabbino Benjamin Blech aveva sostenuto: «Questo libro non è propriamente né una bugia né una favola, è una profanazione». Una delle colpe di questo film, secondo il rabbino, è proprio quella che in quel periodo tutti sapevano cosa succedeva nei campi di concentramento. Sopratutto ad Auschwitz. E’ quindi impossibile che la famiglia di Bruno non fosse a conoscenza delle atrocità afflitte. La pellicola del 2008 per quanto sia dura e cruda secondo le testimonianze ci va anche troppo leggero. Infatti la storia tra Bruno e Shmuel non sarebbe mai potuta accadere visto che: «I nazisti gassavano immediatamente tutti coloro che non fossero abbastanza grandi per lavorare». Nonostante tutte le critiche il film diretto da Mark Herman con Asa Butterfield e Jack Scanlon lascia un graffio profondo nel cuore di tutti coloro che l’hanno visto. Un ricordo duro da affrontare ma necessario per far si che non capiti mai più. >> tutte le notizie della televisore di Urbanpost