Qual è la situazione del mercato immobiliare in Italia nel 2021? I dati più recenti a disposizione sono quelli che riguardano il secondo trimestre dell’anno. Essi mettono in evidenza una crescita molto significativa del settore terziario e commerciale (in confronto, ovviamente, allo stesso periodo del 2020), ma l’andamento è positivo anche se si tiene conto dei numeri del 2019, con una crescita di oltre il 34%. Nel paragone tra il 2020 e il 2021, infatti, non bisogna dimenticare che i dati relativi allo scorso anno sono in un certo senso falsati dal lockdown di aprile e maggio e dalle restrizioni ancora in vigore a giugno dello scorso anno a causa degli effetti della pandemia.
Il settore non residenziale
Entrando più nel dettaglio, si scopre che le transazioni relative alle industrie e ai capannoni sono cresciute del 28% in confronto al 2019 e di oltre l’85% in confronto al 2020, mentre quelle di autorimesse e depositi commerciali sono aumentate di quasi il 45% rispetto a due anni fa e di oltre il 102% rispetto allo scorso anno. Stesso trend per ciò che riguarda il settore produttivo agricolo, con una crescita di quasi il 23% rispetto al 2019 e di circa l’88% rispetto al 2020.
La situazione nelle città italiane principali
L’Agenzia delle Entrate ha fornito dati non solo su base nazionale, ma anche in riferimento alle città italiane principale: i numeri mostrano, per altro, un trend positivo che rievoca quello del resto d’Italia. Sono più di 11mila le case in più che sono state comprate, con quasi il 55% delle transazioni in più rispetto al 2020 e quasi il 14% rispetto al 2019. Le città di Roma e Genova sono quelle che hanno messo in evidenza i rialzi più significativi delle compravendite, pari a circa il 19 e il 32%. Torino, Palermo e Firenze, invece, fanno riscontrare una crescita con tassi a due cifre, a differenza di Bologna, di Napoli e di Milano che, invece, non superano il 10%. I valori sono triplicati, nelle città che abbiamo appena elencato, per le pertinenze, mentre il tasso di crescita per le transazioni relative a posti auto e box è di poco superiore al 55%.
Vendere casa è più semplice grazie a Casavo
Chi al giorno d’oggi avesse intenzione di vendere la propria casa ma si trovasse in una situazione di difficoltà nel reperire acquirenti attendibili o con un budget adeguato può trovare in Casavo una soluzione ai propri problemi. Questa piattaforma tecnologica è stata fondata nel 2017 da Giorgio Tinacci e si presenta come un instant buyer: in pratica, dopo aver valutato un immobile presenta subito un’offerta per acquisirlo, dando al venditore la certezza di avere la liquidità richiesta entro 30 giorni. È evidente che un meccanismo di questo tipo rende molto più rapide le classiche procedure che in genere caratterizzano le compravendite di immobili.
Ci si può fidare di Casavo?
Sono oltre 200 i membri del team di Casavo, che si è aggiudicato in più occasioni il riconoscimento di Great Place To Work e ha potuto beneficiare del supporto economico di investitori del calibro di Goldman Sachs ed Exor. Tutti aspetti che rendono bene l’idea di una realtà che non è per niente improvvisata ma che, al contrario, ha le spalle ben larghe. È presente a Milano e a Roma, ma anche a Verona, a Bologna, a Firenze e a Torino. Non solo: dopo aver conquistato il mercato italiano ha aggredito anche quello spagnolo, aprendo una sede a Madrid.
Come funziona Casavo
In pratica chi vuol vendere la propria abitazione ottiene una valutazione della stessa, così da poter decidere se accettare o meno la proposta di acquisto che proviene da Casavo. Al massimo sono richieste due visite, e nel giro di poche settimane l’affare si può concludere: tempi molto più rapidi rispetto a quelli che in media contraddistinguono una normale compravendita immobiliare, per la quale di solito ci possono volere più di sei mesi. Così, il venditore non è costretto a mettersi in cerca di un agente immobiliare e soprattutto non deve pagargli alcuna commissione. Casavo, d’altra parte, dopo aver acquisito l’immobile lo ristruttura e lo rimette in vendita, e beneficio di tutto il mercato.