L’influenza dell’inverno 2025 sta mettendo a letto milioni di italiani e, secondo gli specialisti, il peggio potrebbe non essere ancora arrivato. I casi sono in aumento da settimane e, complice il periodo delle feste, il virus sta circolando con maggiore facilità. A preoccupare medici e ospedali non è solo il numero dei contagi, ma anche una sintomatologia più complessa rispetto agli anni precedenti.
Tra Natale e Capodanno, con viaggi, cene e incontri familiari, l’influenza trova il terreno ideale per diffondersi. E quest’anno, spiegano gli esperti, presenta caratteristiche che meritano attenzione.
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Influenza 2025: il picco deve ancora arrivare
Secondo gli infettivologi, l’attuale fase è ancora di crescita. I dati ufficiali completi arriveranno nei prossimi giorni, ma la percezione clinica è già chiara: ambulatori, studi dei medici di base e pronto soccorso stanno registrando un aumento costante dei pazienti con sintomi influenzali.
La sensazione diffusa è che il picco vero e proprio possa arrivare nelle settimane successive alle festività, quando agli effetti dei contagi natalizi si sommeranno quelli legati alla riapertura delle scuole e alla ripresa delle attività lavorative.
Variante K: cosa sta cambiando nell’influenza 2025
Una delle parole più cercate online è influenza K. Si tratta di un sottoclade del virus A/H3N2 che sta circolando con maggiore intensità in questa stagione. Non è un virus completamente nuovo, ma presenta una capacità di diffusione elevata e una sintomatologia spesso più intensa.
La variante K non colpisce solo le vie respiratorie, ma sembra coinvolgere più frequentemente anche altri apparati, rendendo l’influenza 2025 più debilitante rispetto a quella di altri anni.
Influenza 2025: sintomi più comuni
I sintomi dell’influenza 2025 possono variare molto da persona a persona, ma esiste un quadro ricorrente che molti pazienti stanno riportando:
Febbre alta, spesso superiore ai 38–38,5 gradi, che può durare diversi giorni. Dolori muscolari e articolari diffusi, in particolare a schiena, gambe e spalle. Forte mal di testa, talvolta associato a fastidio agli occhi, bruciore o lacrimazione. Mal di gola e voce rauca, con sensazione di secchezza. Tosse secca o catarrosa e raffreddore con naso chiuso o che cola.
Accanto a questi sintomi classici, però, sta emergendo un elemento nuovo.
Influenza intestinale 2025: il sintomo che sorprende
Molti cercano online rimedi all’influenza intestinale perché una quota crescente di pazienti presenta disturbi gastrointestinali evidenti. Nausea, vomito, diarrea e dolori addominali vengono segnalati con maggiore frequenza rispetto al passato.

In alcuni casi i sintomi intestinali compaiono insieme alla febbre, in altri precedono o seguono la fase respiratoria. Questo rende più difficile distinguere l’influenza da altre infezioni virali o da una classica gastroenterite.
Gli esperti chiariscono che non si tratta sempre di una “influenza intestinale” in senso stretto, ma di una risposta dell’organismo a un virus influenzale che quest’anno sembra coinvolgere anche l’apparato digerente.
Influenza senza febbre: è possibile nel 2025?
Un’altra ricerca molto frequente riguarda l’influenza senza febbre. Anche nel 2025 è possibile ammalarsi senza sviluppare una febbre elevata, soprattutto negli adulti giovani e in alcune fasce di popolazione.
In questi casi i sintomi principali possono essere stanchezza intensa, mal di testa, dolori muscolari, disturbi intestinali e tosse lieve. L’assenza di febbre porta spesso a sottovalutare la malattia, aumentando il rischio di contagiare altre persone.
Cosa ha detto Bassetti sull’influenza 2025
Sull’andamento reale dell’influenza in Italia bisognerà attendere ancora qualche giorno. Il nuovo bollettino ufficiale verrà pubblicato solo lunedì 29 dicembre e, come spiega Bassetti, “non sappiamo esattamente quello che è successo nella settimana di Natale”. Un vuoto temporaneo nei dati che però, secondo il primario di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, non cancella le evidenze cliniche raccolte sul campo.
“Ciò che si percepisce sentendo le persone e guardando i ricoveri in ambito ospedaliero è che è stata una settimana davvero tosta”, sottolinea Bassetti. Un periodo segnato da un aumento significativo dei casi di influenza, con pronto soccorso e reparti che stanno registrando un numero crescente di accessi. E il timore, avverte l’infettivologo, è che “probabilmente ce ne saranno ancora di più nella settimana successiva”, complice l’effetto ritardato delle festività e dei contatti ravvicinati.
Ma a colpire non è solo il numero dei contagi. Secondo Bassetti, l’influenza di quest’anno presenta anche una sintomatologia meno prevedibile. Accanto alla classica febbre tra i 38 e i 38,5 gradi, emerge infatti un sintomo ‘extra’ sempre più frequente: l’interessamento dell’apparato gastrointestinale. “Colpisce anche la pancia, con nausea, vomito e diarrea”, spiega, definendo questa forma influenzale “davvero importante” e più debilitante rispetto a quelle osservate in passato.
Quanto dura l’influenza 2025
La durata dell’influenza 2025 è uno degli aspetti che più preoccupano chi si ammala. In media, la fase acuta dura dai 5 ai 7 giorni, ma quest’anno molti pazienti riferiscono sintomi persistenti anche per 8–10 giorni.
La febbre tende a concentrarsi nei primi giorni, mentre stanchezza, tosse e dolori possono protrarsi più a lungo. Nei soggetti fragili, anziani o con patologie croniche, il recupero può essere più lento.
Influenza 2025: quando preoccuparsi
Nella maggior parte dei casi l’influenza si risolve senza complicazioni, ma esistono segnali che non vanno ignorati. Febbre molto alta che non scende dopo alcuni giorni, difficoltà respiratorie, confusione mentale, peggioramento improvviso delle condizioni generali o disidratazione legata a vomito e diarrea richiedono un contatto medico.
I pronto soccorso restano un riferimento per i casi gravi, ma gli specialisti raccomandano di rivolgersi prima al medico di base, soprattutto nelle fasi iniziali.
Cura dell’influenza: cosa fare
Non esiste una cura specifica che “uccida” il virus influenzale. Il trattamento si basa sul controllo dei sintomi: riposo, idratazione, antipiretici per la febbre e farmaci sintomatici su indicazione medica.
Gli antibiotici non servono contro i virus e vanno utilizzati solo se prescritti dal medico in presenza di complicazioni batteriche. L’automedicazione impropria resta uno dei rischi principali.
Prevenzione e attenzione nelle prossime settimane
L’influenza 2025 si conferma più aggressiva e imprevedibile. Limitare i contatti in presenza di sintomi, lavarsi spesso le mani, arieggiare gli ambienti e prestare attenzione alle persone più fragili sono misure semplici ma fondamentali.
Secondo gli esperti, il vero banco di prova arriverà nelle prossime settimane. Fino ad allora, la parola chiave resta prudenza.
