Studiando gli ultimi trend relativi al mondo del lavoro, una delle figure più richieste è sicuramente quella dell’innovatore digitale. Può lavorare in aziende private, come libero professionista e anche nella pubblica amministrazione. Ecco quali sono i suoi compiti e che qualifiche sono richieste
Il tessuto imprenditoriale italiano è fatto prevalentemente da piccole o medie imprese: le cosiddette PMI hanno costantemente bisogno di strumenti per crescere e adeguarsi in un mercato sempre più globalizzato. La digitalizzazione è sicuramente una delle risposte: snellire il lavoro, renderlo più smart e aumentare la produttività aiuta gli imprenditori italiani a tenere il passo del mercato.
Questa è la ragione per cui sono sempre più richieste figure con alto grado di specializzazione nella consulenza aziendale e nelle soluzioni innovative. Si tratta dunque di trovare soluzioni originali e flessibili per ogni contesto in cui si lavora. Non a caso gli atenei italiani stanno investendo per creare corsi di laurea moderni e attivare tirocini presso i big player del settore. Vediamo allora quali sono le migliori strategie per lavorare nel campo dell’innovazione digitale.
Innovazione digitale: si parte dal percorso universitario
L’università rimane sempre la base necessaria per ogni professionista del futuro. I corsi a base teorico-pratica permettono, da un lato, di accumulare tutte le nozioni teoriche necessarie, dall’altro, di applicarle in maniera corretta. In altre parole, oggi è necessario convertire le conoscenze in skills per avere successo.
L’attuale divisione dei corsi di laurea in triennale e magistrale aiuta gli studenti a scegliere un percorso personalizzato e non troppo statico. Si può sia iniziare a lavorare dopo aver conseguito la triennale ma – d’altro canto – si possono anche perfezionare gli studi e cercare migliori opportunità di lavoro (che siano ovviamente meglio retribuite). A tal proposito sono stati attivati diversi corsi di laurea in Innovazione digitale e comunicazione presso i principali atenei italiani.
Un approccio innovativo arriva anche dalle università telematiche come Iuline.it, capace di fornire formazione ad hoc per lavoratori e professionisti.
Un buon tirocinio e l’esperienza lavorativa fanno il resto
Per trovare un buon lavoro bisogna attivarsi già durante i propri studi universitari. In questo settore è fondamentale fare un ottimo tirocinio curricolare. Le grandi aziende possono offrire al laureando una forma mentis adeguata, capace di fronteggiare anche gli ostacoli più ardui. Le imprese cercano oggi in un dipendente anche delle soft skills, quali team working, multitasking, stress management.
Presentare un curriculum in cui viene riportato un tirocinio prestigioso aiuta senza dubbio a trovare un’occupazione idonea. L’ideale sarebbe chiedere ai propri tutor aziendali una lettera di referenza, da allegare alle future candidature.
Naturalmente una volta conseguito il titolo è fondamentale il ruolo della formazione continua, specialmente in ambiti molto frenetici come quelli dell’innovazione digitale. Partecipare a convegni, seminari o iscriversi a corsi post-laurea (un master sarebbe l’ideale) aiuta a occupare un posto di rilievo nel proprio settore e ottenere soddisfazioni lavorative. D’altronde quando il lavoro è una passione continuare a rimanere aggiornati sarà una passeggiata!