Continua l’offensiva renziana sul tema giustizia. Questa volta il tema è il decreto Intercettazioni, sulla quale però sembra che Italia Viva voterà la fiducia al testo proposto dal ministro Alfonso Bonafede e approvato dal Consiglio dei ministri. Nonostante il partito di Matteo Renzi oggi tocchi a malapena il 5% dei consensi, l’ex presidente del Consiglio e il suo nuovo gruppo continuano a essere ago della bilancia della maggioranza: “Ci auguriamo che prevalgano saggezza e unità”, si legge in una nota di Italia Viva nella quale si sottolinea il ruolo del partito in caso di votazione di emendamenti non condivisi con il resto della coalizione, cosa che potrebbe mettere a rischio la fiducia.
Intercettazioni, Italia Viva contro l’emendamento a firma Pietro Grasso
Dopo le tensioni sulla prescrizione, quindi, sembra tornare un po’ di sereno sulla maggioranza. Anche se, in realtà, non si può ancora parlare di bandiera bianca: al Senato, infatti, è scoppiata la bagarre in commissione Giustizia sul decreto intercettazioni, testo che deve essere convertito entro la fine del mese passando prima dalla Camera. I tempi sono stretti, e il renziano Davide Faraone si è scagliato contro Pietro Grasso di Liberi e Uguali contestando la sua proposta di cambiare un passaggio del decreto che affronta la vexata quaestio delle registrazioni effettuate perché autorizzate per un reato, ma che poi ne rivelano un altro.
In seguito a una riunione della maggioranza della scorsa settimana al ministero della Giustizia con il Guardasigilli Alfonso Bonafede, era stato deciso di autorizzarne l’uso, ma solamente a patto che il nuovo reato scoperto consentisse a sua volta la possibilità di fare intercettazioni. Questa mattinata, inoltre, c’era stato un vertice straordinario di maggioranza a Palazzo Madama per sciogliere gli ultimi nodi della questione. Secondo alcune fonti del Partito Democratico, tra i meno convinti c’erano proprio il Movimento 5 Stelle e Italia Viva, la quale in particolare ha contestato l’emendamento a prima firma di Pietro Grasso, riguardo appunto l’utilizzo delle intercettazioni per le indagini su reati diversi da quelli per cui esse erano state effettuate.
A scanso di equivoci. Noi votiamo la fiducia su DL intercettazioni come chiesto dal Governo. Per cambiarlo serve il consenso di tutti. Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza. Si fiducia, no provocazioni.
— Davide Faraone (@davidefaraone) February 18, 2020
Intercettazioni, Davide Faraone: “Sì fiducia, no provocazioni”.
Il nuovo testo dell’emendamento mira a recepire una sentenza interpretativa della Cassazione. Con le modifiche apportate dopo l’intesa, si consente di utilizzare come prove le intercettazioni svolte per indagini su altri reati, solo però nel caso in cui per i reati siano state ammesse le intercettazioni stesse. In un tweet pubblicato sul suo profilo, il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone ha sottolineato la posizione di Iv già chiarita da Matteo Renzi: ci sarà la fiducia, ma questo non significa abbassare la guardia. “A scanso di equivoci. Noi votiamo la fiducia sul DL intercettazioni come chiesto dal Governo. Per cambiarlo serve il consenso di tutti. Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza. Si fiducia, no provocazioni“, si legge nel tweet.