Intestare casa ai figli prima di morire è una pratica sempre più diffusa, ma presenta alcune insidie da conoscere prima di fare questo passo. Apparentemente può sembrare una scelta vantaggiosa, sia per semplificare la futura eredità che per ottenere potenziali benefici fiscali. Tuttavia, la realtà è più complessa e rischia di portare conseguenze inattese per te e per i tuoi eredi. Scopriamo insieme perché è rischioso intestare casa ai figli prima di morire e quali sono le accortezze da prendere per evitare spiacevoli sorprese.
Eredità e quote di legittima: quali sono i rischi nella successione?
È fondamentale considerare i possibili rischi e le conseguenze legali legate alle quote di legittima e alla corretta ripartizione dell’eredità. Molte persone scelgono di intestare casa ai figli pensando di semplificare le questioni legate all’eredità. Ma quali sono i veri rischi di questa pratica? Intestare un immobile ai figli senza una corretta pianificazione può portare a liti familiari, problemi legali e difficoltà nel rispetto delle quote di legittima. Come spiega Money.it, i figli sono eredi legittimari, cioè hanno diritto a una quota minima dell’eredità che non può essere ridotta nemmeno dal testatore. In presenza di più figli e di un coniuge superstite (anche se separato), la ripartizione dell’eredità diventa un tema delicato, perché tutti hanno diritto a una parte specifica del patrimonio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le quote di legittima da rispettare
Per evitare problemi di successione e garantire una corretta ripartizione dell’eredità tra gli eredi, è essenziale rispettare le quote di legittima stabilite dalla legge. Ecco, dunque, le regole principali:
- Il 50% del patrimonio spetta al figlio unico.
- I due terzi dell’eredità vanno suddivisi in parti uguali tra i figli.
- Se è presente il coniuge superstite, un terzo dell’eredità spetta al figlio unico.
- In presenza di coniuge e più figli, il 50% dell’eredità va equamente diviso tra i figli.
È importante ricordare che i figli nati fuori dal matrimonio, quelli adottivi e quelli naturali non riconosciuti hanno gli stessi diritti, e questi ultimi possono anche avanzare richieste di riconoscimento di paternità dopo il decesso del genitore. (Continua a leggere dopo la foto)
Cosa considerare prima di intestare casa ai figli
Quando si decide di intestare una casa ai propri figli, bisogna valutare diversi aspetti per evitare complicazioni. Per esempio, è possibile donare un immobile al figlio per un valore superiore alla sua quota di legittima, a patto che non si intacchino i diritti degli altri eredi. Tuttavia, prima di prendere questa decisione, occorre tenere presenti alcune regole fondamentali. Eccole qui di seguito:
- Se il figlio è minorenne, la vendita dell’immobile donato sarà possibile solo con l’autorizzazione del giudice tutelare.
- Per l’intestazione, è necessario un atto notarile, salvo si opti per una donazione indiretta.
- Tramite una clausola contrattuale, si può riservare il diritto di usufrutto sulla casa donata per continuare a viverci, evitando così eventuali rischi di sfratto.
- Se si desidera usufruire delle agevolazioni sulla prima casa, il figlio deve trasferire la residenza nell’immobile entro 18 mesi dalla donazione.
- Una donazione effettuata dopo l’insorgenza di un debito può essere annullata dai creditori entro 5 anni attraverso un’azione legale. (Continua a leggere dopo la foto)
Affidarsi a un esperto per evitare errori
Per gestire correttamente l’intestazione di un immobile ai figli, la cosa migliore da fare è affidarsi a un consulente esperto, che possa aiutarti a valutare tutti gli aspetti fiscali e legali della donazione. Un esperto sarà in grado di assisterti nella pianificazione del tuo patrimonio, considerando sia beni mobili che immobili, oltre ad eventuali debiti, in modo da calcolare con precisione le quote spettanti a ciascun erede e garantire una successione equa e priva di rischi.