Una vicenda che sta commuovendo il mondo intero quella di Israa Altayeh, una ragazza giordana che ha sofferto sin da piccola di forti dolori articolari, perdite di conoscenza e irritazioni cutanee senza un motivo apparente. Nessun medico era stato in grado di capire quale fosse l’origine dei suoi problemi di saluti. Così a 18 anni, ultimata la scuola, la giovane ha deciso di mettersi a studiare Medicina e, indovinate un po’, è riuscita a diagnosticare da sola la sua malattia. Una storia incredibile finita sui giornali di tutto il mondo: tra i tanti a scriverne anche ‘TPI’ e ‘Huffington Post’, senza contare il sito web ‘PapaBoys’.
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Israa Altayeh, a 18 anni diagnostica da sola la sua malattia rara: nessun medico c’era riuscito
Non riusciva a venirne a capo Israa Altayeh, nonostante i controlli medici continui, effettuati anche all’estero. Poi la scelta di dedicare le sue energie alla Medicina, studiando alcuni testi, che si sono rivelati di grande aiuto. Alla fine la 18enne ha scoperto die essere affetta dalla sindrome di Ehlers Danlos (EDS), una malattia rara che colpisce una persona su 20mila nel mondo. Una patologia che riguarda i tessuti connettivi e che tra i tanti sintomi presenta problemi alle articolazioni, ma anche serie difficoltà all’apparato digerente. Disturbi che tormentano Israa dall’età di dieci anni e purtroppo non esiste una cura vera e propria.
Nello specifico sul portale delle malattie rare e dei farmaci orfani si legge che “la sindrome di Ehlers-Danlos (EDS) comprende un gruppo eterogeneo di malattie ereditarie del tessuto connettivo, caratterizzate da iperlassità articolare, cute iperelastica e fragilità tissutale. Il tipo classico (che comprende le EDS tipo 1 e 2) è caratterizzato dai seguenti criteri maggiori di diagnosi: iperestensibilità della cute, cicatrici cutanee atrofiche da fragilità del tessuto e iperlassità articolare. Altri sintomi minori sono i tumori molluscoidi, gli sferoidi sottocutanei, le sublussazioni articolari, l’ipotonia muscolare e la positività dell’anamnesi familiare”.
«Ho una speranza, sono uscita dal buio»
Per i problemi riscontrati allo stomaco, i dottori hanno dovuto far avere alla ragazza un tubo di alimentazione collegato all’intestino tenue. «Ho fatto arrivare dall’America cibo e medicine speciali per la mia situazione e altre cose per ridurre i problemi alle articolazioni. Ora ho una speranza, ora posso ricominciare a pensare al futuro come fanno le ragazze della mia età. So che ci vorrà ancora tempo per le cure, ma sono uscita dal buio», ha raccontato la giovane Israa, sfogandosi sui social. Leggi anche l’articolo —> Liliana Segre ad Arezzo: «Non ho mai perdonato. So cosa vuol dire essere respinti» [VIDEO]