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Italia: chi e dove si tradisce di più?

29/07/2021 14:17 - Aggiornamento 29/07/2021 17:27

In Italia, ci si ama e, come in ogni altra parte del mondo, ci si tradisce. Sono vari gli elementi che possono portare una coppia più o meno duratura e rodata sull’orlo del tradimento. Uno dei due potrebbe, ad esempio, andare alla ricerca di un’emozione forte. Di fatto, quando non si tratta del cedimento di una notte, si tradisce per noia, per sentirsi vivi, per amore del rischio e del pericolo.

Di certo, il tradimento è un segnale importante della crisi di coppia (percorso verso cui si sono mosse molte relazioni, spesso nel periodo della pandemia). Evidentemente, se è arrivato a consumarsi, è necessario riflettere sulla direzione che la coppia dovrebbe prendere, sui cambiamenti dei bisogni dei due membri della relazione o sull’eventuale insorgenza di un nuovo amore.

Tradimenti in Italia: le regioni italiane più infedeli

Di fatto, comunque, in Italia si consumano tanti atti di infedeltà, da aver fatto guadagnare al Bel Paese un posto nella top five dei Paesi europei dove si tradisce di più (dietro Regno Unito e Spagna). Quattordicesima, invece, la posizione italiana nel contesto mondiale.

L’impressione è che la maggior parte dei fedifraghi si concentri nel Lazio. La regione della capitale sarebbe infatti al primo posto tra le regioni con il più alto tasso di scappatelle extraconiugali. A seguire è la Lombardia, complice anche la ricca offerta di escort a Milano consultabile online, mentre al terzo posto – tra le regioni italiane più “infedeli” – si annovera la Toscana.

Dunque, il Nord Italia sembra avere una propensione più spiccata per gli incontri sessuali fuori del proprio matrimonio. Al contrario, l’Italia del Centro-Sud, in questo senso, è sotto la media, dimostrandosi più fedele della sua controparte settentrionale. Unica eccezione, Napoli, che si conferma portabandiera dell’adulterio anche al Meridione, a differenza di città quali Palermo e Bari, che si dimostrano controtendenza.

Adulterio all’Italiana: chi tradisce di più?

La maggior parte del gruppo di traditori italiani è costituito da uomini, che rappresentano ben il 56 % degli adulteri. La maggior parte di essi ha più di quarant’anni, un titolo di studio superiore al diploma (una laurea, dunque, nel 65 % dei casi) ed è alla ricerca di una donna sul modello di dive del cinema del calibro di Scarlett Johansson. L’età media dell’amante oscilla tra i 25 e i 45 anni.

Nella maggior parte dei casi, il traditore italiano è un manager o un dipendente statale (non sono da escludere coloro che ricoprono incarichi governativi), con un sostanzioso conto in banca: la maggior parte può avere anche un reddito sopra la media nazionale. Di solito, la ricerca della scappatella nasce da una cattiva routine sotto le lenzuola o da una partner poco propensa e appagante nell’intimità. L’italiano desidera dunque essere soddisfatto nelle sue fantasie sessuali, anche le più inconfessabili: se non riesce all’interno della sua coppia, cerca altrove.

Le donne, invece, sembrano in leggera minoranza (44 %), forse perché più preoccupate del giudizio esterno. Si fanno dunque più discrete, anche se la loro percentuale sale al 48 % in città più grandi, quali Milano, Roma e Torino. La loro età media è di poco inferiore ai 40 anni, mentre – con un reddito nella media per il 67 % dei casi – svolgono di solito lavori nel settore del marketing, delle vendite o nel settore bancario. La maggior parte di esse è laureata (64 %).

Il bisogno espresso dalle donne è quello di sentirsi desiderate e appagare non soltanto sotto la sfera sessuale (che ovviamente non vogliono accantonare), ma anche sotto il punto di vista emotivo (dove il partner non riesce a star loro dietro). L’amante ideale delle donne italiane ha un’età compresa tra i 40 e i 55 anni, è castano, alto e muscoloso, nonché economicamente indipendente.