Italia Chiusa quando finisce? «Non si può pensare a un lockdown senza data. Subito le regole per riaprire». Così si è espressa, in un’intervista a La Repubblica, la ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti in merito ai provvedimenti restrittivi in atto, al momento, fino al prossimo 13 aprile 2020. «Non possiamo immaginare mesi e mesi con un blocco come quello di oggi. Pensiamo subito a come organizzare il dopo. La politica deve sapere governare gli eventi, non subirli. Programmiamo ora la ripartenza», ha affermato Bonetti.
«Studiamo subito con quali regole e quale gradualità riaprire»
Il quotidiano romano riferisce di ipotesi del governo per la riapertura dopo il 16 maggio. A domanda, la ministro Bonetti risponde: «Chiariamoci su cosa significa ricominciare. Dobbiamo organizzare un modello di paese diverso proprio per tutelare la salute pubblica nella convivenza con il virus. Non è pensabile il lockdown indeterminato dopo il 13 aprile. Studiamo subito con quali regole, con quale gradualità, con quali dispositivi di sicurezza riprenderemo. Non pensiamoci dopo, pensiamoci ora. E diamo una prospettiva di speranza».
E riguardo alla possibilità che i bambini possano tornare a giocare all’aperto dal 14 aprile Bonetti risponde: «Le polemiche ci sono sempre. Non accadrà che il 14 aprile i bambini torneranno al parco con i coetanei o a giocare a calcetto. Oggi non ho la soluzione, vorrei prima il parere del comitato tecnico scientifico della Protezione civile per dare risposte politiche. Penso che dobbiamo immaginare con quali regole, con quali garanzie di sicurezza, si ricomincia. Quando riapriremo le nostre case, una delle priorità sarà di permettere a bimbi e ragazzi di ricominciare una attività all’aria aperta».
Italia Chiusa quando finisce? Bonetti: «Defiscalizzare il lavoro femminile»
Tra i provvedimenti allo studio per far ripartire le imprese “stoppate” dalla crisi del Covi-19 c’è anche la defiscalizzazione del lavoro femminile. La Repubblica ha chiesto alla ministro Bonetti se sia d’accordo su tale proposta. «Si. Con una premessa – dice – Ritengo che l’impulso di energie e di risorse non possa che arrivare dal mondo femminile. E per tre motivi: le donne sembrerebbero più resistenti al coronavirus, quindi non è da escludere che la popolazione femminile sia chiamata prima a rimettersi in campo. In secondo luogo, il tipo di competenze della ripartenza sarà multidimensionale, occorreranno capacità di relazioni sociali e lavorative e di cura familiare».
«E le donne – prosegue Bonetti – sono allenate a questo. Infine, le donne sono sotto dimensionate sia nella ricerca che sul lavoro, eppure abbiamo visto come siano state protagoniste delle scoperte sul Covid-19. Mi affiderò a un gruppo di donne autorevoli, tra cui Fabiola Gianotti e Ilaria Capua, per mettere in cantiere misure adeguate. Chiederò forme di defiscalizzazione per il lavoro femminile. Ho già aumentato di 5 milioni di euro per il fondo di garanzia per piccole e medie imprese femminili. Servono anche incentivi alla formazione di competenze digitali». >> Tutte le notizie sul Coronavirus