L’amore ai tempi del Coronavirus non è facile soprattutto per chi è abituato ad avere il proprio partner a pochi passi da casa. C’è chi si sopporta a stento ed è costretto a vicinanza forzata, c’è anche chi vorrebbe stare insieme ma non vive sotto lo stesso tetto. Gli amori a distanza sono già rodati per questo periodo, ma chi soffre di più questa situazione è chi ha il proprio partner a qualche via di distanza ma non può uscire di casa. Tramite le chat di Whatsapp i giovani stanno diventando sempre più ingegnosi e anche se è sconsigliato uscire di casa, c’è chi proprio non può fare a meno della sua dolce metà e ne pensa di ogni.
Amore ai tempi del coronavirus
Il Decreto partito qualche giorno fa parla chiaro: tutti a casa e possibilità di uscire SOLO per emergenza, lavoro o ritorno al proprio domicilio e/o residenza. Insomma, in questa situazione ci sarebbe poco da fare per chi non vive sotto lo stesso tetto eppure si sa siamo un popolo caloroso e per noi è difficile non stare con il nostro partner. C’è chi ha scelto di non tornare alla propria residenza e rimanere tra le braccia del suo amore senza però nessuna possibilità di uscire. Le chat social stanno impazzendo e i giovani ne stanno pensando di tutti i colori per potersi riabbracciare. Non si può fermare l’amore.
Le soluzioni degli italiani
Nei gruppi Whatsapp il leitmotiv è uno: “E se mi fermano cosa dico? Cosa scrivo nell’autocertificazione?”. A Roma c’è chi sceglie il jogging per riunirsi al proprio partner. “Siamo andati a correre insieme – scrive qualcuno su Whatsapp- Distanzianti, però”, aggiunge. Un’amica rassicura: “Hanno appena detto al Tg che si può fare sport all’aperto. Basta rispettare la distanza”. Altri ancora, invece, rispettano del tutto le direttive e scrivono: “Io sto in isolamento coniugale”. C’è anche chi – fortunato nell’emergenza – da relazioni a distanza a causa dei blocchi aerei si ritrova in “convivenze ‘forzate’ non programmate. “Da quando gli hanno bloccato i voli per il rientro- commenta qualcuna- stiamo cercando di trovare una normalità in questa situazione un po’ ‘surreale’, di vivere normalmente nell’irrealtà totale”.