Quali sono le regioni più colpite dal Covid? Quest’autunno non saremo accompagnati soltanto dai soliti raffreddori e influenze di stagione ma come era prevedibile dovremo fare ancora i conti con la pandemia da Covid-19, divampata in tutto il mondo ad inizio 2020. Il ministero della Salute ha affermato che “il virus oggi circola in tutto il paese” e le regioni più colpite dal virus hanno iniziato ad aumentare le misure di sicurezza. In Italia ieri, 2 ottobre 2020, si sono registrati 2.499 nuovi contagi su 120.301 tamponi effettuati, riporta l’ultimo bollettino ufficiale. Siamo ancora lontani dai numeri che si registravano durante il lockdown del marzo 2020, dove il picco di contagi al giorno raggiungeva oltre 6mila nuovi malati, ma i casi di Covid sono in continuo aumento. I focolai attivi ad oggi sono più di 3mila di cui circa 900 quelli nuovi secondo il monitoraggio settimanale dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità).
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Le regioni più colpite dal Covid
Da Nord a Sud il virus ha ricominciato a diffondersi con una velocità allarmante. Secondo le statistiche degli ultimi 7 giorni le regioni più colpite dal virus sono la provincia autonoma di Trento con 46,2 casi per 100mila abitanti, la Liguria con 41,4 casi per 100mila abitanti e la Campania con 37,4 casi per 100mila abitanti ( mappe e dati del Covid in Italia ). Oltre a queste, in altre regioni come la Sardegna, la Basilicata e il Veneto i casi di covid sono in forte aumento. In generale nel periodo 14 settembre-27 settembre di media si registravano 34,2 casi per 100mila abitanti contro i 31,4 casi per 100mila abitanti nel periodo 7-20 settembre. Complessivamente sono 12 le Regioni con un indice di trasmissibilità Rt maggiore di 1.
L’impatto dei contagi
L’Iss parla di virus in circolazione in tutto il Paese con un “progressivo peggioramento dell’epidemia” visto l’aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la nona settimana consecutiva. A livello nazionale continua a salire il numero di persone ricoverate in ospedale e in terapia intensiva. Nonostante ciò per ora non si registra un sovraccarico delle strutture ospedaliere. “Più casi, più contatti da testare, più tamponi da fare. Se aumenta avremo problemi, rischiamo di non controllarla più”, dichiara in un’intervista a Il Fatto Quotidiano il professor Andrea Crisanti, virologo e ordinario di Microbiologia a Padova. Secondo il professore “il virus sfrutta i contatti tra le persone e stiamo parlando di Regioni estremamente popolose, non mi sorprende”. Inoltre aggiunge: “Con 8 milioni di ragazzi a scuola c’era da aspettarselo, 900 scuole saranno 2-3 mila casi. Era prevedibile che il tracciamento andasse in sofferenza”. >> Breaking News