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Liliana Segre al Parlamento europeo discorso toccante: la replica ad Alessandra Mussolini

30/01/2020 10:41 - Aggiornamento 30/01/2020 16:35

«Il razzismo e l’antisemitismo ci sono sempre stati e ci sono tuttora, perché sono insiti dell’animo dei poveri di spirito», queste le parole della senatrice a vita Liliana Segre al Parlamento europeo nel Giorno della Memoria. Lacrime, commozione e una standing ovation per il racconto della testimone della Shoah, che appare stanca e affaticata, ma lucida. Liliana Segre oggi si sente «nonna di se stessa», di quella ragazzina ridotta a pelle e ossa nei lager, un’immagine più che mai presente, che l’89enne ammette di non tollerare più. «Non posso più sopportare quella ragazzina magra e sola. Sento che se non smetto di parlare, se non mi ritiro a godere della mia famiglia, non ce la farò più», ha detto la senatrice, annunciando così il suo addio pubblico dopo trent’anni nelle scuole per raccontare quell’incubo ad occhi aperti fatto di filo spinato, paura e morte. Disumanità.

Liliana Segre

Liliana Segre al Parlamento europeo discorso toccante

Liliana Segre ha ricordato la “marcia della morte”, quella che migliaia di prigionieri ebrei furono costretti a intraprendere per essere portati dai campi in Polonia a quelli in Germania, nel ’44-45, quando i russi stavano per arrivare. «Non potevi accasciarti sennò ti uccidevano». Si andava avanti, «una gamba dopo l’altra, era la forza della vita». E ancora «senza sesso, senza mutande, senza mestruazioni, senza seno: così si toglie la dignità a una donna». La fatica poi di tornare alla normalità, a quella vita strappata con la forza: «Quando le compagne mi ritrovarono dopo anni, mi dissero: ‘Dove sei andata a finire? Non ti abbiamo più vista a scuola…’ Io allora ero una ragazza selvaggia, non sapevo mangiare con forchetta e coltello perché nei lager mangiavamo come bestie. Ero bulimica, disgustosa criticata anche da chi mi voleva bene e voleva di nuovo la ragazza borghese con una buona educazione familiare…».

Liliana Segre

La replica alle parole di Alessandra Mussolini

Durante la cerimonia al Parlamento europeo in occasione del 75 esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, Liliana Segre ha risposto anche alle parole dell’ex europarlamentare Alessandra Mussolini, che in un’intervista aveva accusato la senatrice a vita di accrescere l’astio nei confronti del fascismo. «Io spero di essere una donna di pace e non di fomentare l’odio», ha detto l’89enne rispondendo ai giornalisti. «Se volessi fomentare l’odio non avrei portato in Senato una proposta contro l’hate speech, contro l’odio. Sarebbe un’antitesi fomentare l’odio e predicare invece contro l’odio», ha concluso con garbo Liliana Segre.

Liliana Segre

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