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“Nell’amore non c’è volgarità”, le frasi più belle della regista Lina Wertmüller

09/12/2021 13:40 - Aggiornamento 09/12/2021 13:48

Il mondo del cinema è in lutto: è morta all’età di 93 anni Lina Wertmuller. La regista, che ha firmato commedie indimenticabili come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Pasqualino settebellezze” e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, aveva ricevuto l’Oscar alla carriera nel 2019. Per ricordarla abbiamo raccolto per voi alcune delle sue frasi più belle. 

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 Lina Wertmüller

“Nell’amore non c’è volgarità”, le frasi più belle della regista Lina Wertmüller

Si è spenta nella notte a Roma Lina Wertmüller, la prima donna ad essere stata candidata come regista all’Oscar, nel 1977, con “Pasqualino Settebellezze”. Nel 2019 la regista aveva anche ricevuto la sua stella sulla Walk of Fame al 7065 di Hollywood Boulevard, a 300 metri dal Chinese Theatre. “Sono onorata, vi ringrazio tutti. Ho una responsabilità grande, rappresentare l’Italia”, aveva detto la regista. Per rendere omaggio ad una meravigliosa protagonista del nostro cinema abbiamo raccolto le citazioni sue più significative. Tra le battute più belle quella pronunciata da Giancarlo Giannini nel film “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, «La volgarità! Nell’amore non c’è volgarità. Ve la siete inventata voi borghesi, la volgarità».

 Lina Wertmüller

«Amare è essere impegnati, è lavorare, è avere interessi, è creare»

  • «Amare è essere impegnati, è lavorare, è avere interessi, è creare».
  • «Non si può fare questo lavoro perché si è uomo o perché si è donna. Lo si fa perché si ha talento. Questa è l’unica cosa che conta per me e dovrebbe essere l’unico parametro con cui valutare a chi assegnare la regia di un film».
  • «È stata soprattutto la passione a spingermi in questo mondo. Passione che è iniziata subito: prima l’accademia, poi lo studio ed infine tanta, tanta gavetta che nel tempo mi ha portato a coronare importanti successi».
  • «Napoli è la dea della bellezza. La voglia di cantare dei napoletani deriva dalla loro natura di artisti. Perché disprezzare i mandolini che venivano suonati anche da Cimarosa e Vivaldi. Il Conservatorio S. Pietro a Maiella contiene un enorme patrimonio musicale, è un forziere inesauribile dove l’incuria e l’ignoranza hanno fatto marcire cose inestimabili. Qualsiasi paese al mondo avrebbe attinto a questo patrimonio per creare una stagione speciale d’arte. Napoli dovrebbe diventare, almeno per quattro/cinque mesi all’anno, Turistlandia, un posto cioè dove tutti potrebbero arrivare guidati dalla grande vela della musica, dell’arte e della bellezza».
  • «L’Italia è una cosa lunga e abbastanza stretta che ha i piedi in Africa e la testa nelle Alpi, quindi dentro in realtà c’è un mini continente con tanti colori, regioni, dialetti, lingue, abitudini, cibi. Non è facile riassumerli tutti in una cosa, però si può dire che questo tipo di cinismo ci appartiene un po’ come popolo.

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