Vai al contenuto

Lorenzo Donnoli (Sardine) a Tagadà: «Di Maio agli Esteri mina credibilità dell’Italia»

10/01/2020 17:01 - Aggiornamento 10/01/2020 17:24

«Di Maio come ti viene in mente di proporti per il Ministero degli Affari Esteri? Mettendo a rischio la sicurezza, la credibilità internazionale del nostro paese e la possibilità di accrescere il nostro ruolo geopolitico?» E’ un duro attacco quello di Lorenzo Donnoli, uno dei portavoce nazionali del movimento popolare per le Sardine, al ministro degli Esteri e leader M5S Di Maio.

lorenzo donnoli sardine

Libia, il problema non è l’Italia ma l’Europa

Ospite oggi a Tagadà su La7, Donnoli ha fortemente criticato l’azione di Di Maio in veste di titolare della Farnesina. Sulla Libia, invece, il portavoce delle Sardine ha specificato che il problema «non è l’Italia ma di unità politica europea», come sottolineato da Romano Prodi nella recente intervista al Corriere della Sera, e che esistono nel M5S posizioni più condivisibili di quella di Di Maio, come quella del presidente Fico. «Il Movimento 5 Stelle nasce da istanze ambientaliste e progressiste, prima della deriva trasformista e nazional-sovranista che ha la sua madrepatria nella Russia della propaganda di Putin» continua Donnoli.

Sardine all’11% se si presentassero alle politiche

Poi Donnoli è tornato sul piano nazionale per sottolineare come «i Cinque stelle, al pari del modello lombardo-veneto sbandierato da Salvini fatto di processi, sanità privata ed inquinamento fuori controllo, non sono un’alternativa credibile per il futuro». Donnoli cita il centrosinistra, di fatto invitando gli elettori dell’Emilia-Romagna e della Calabria ad andare alle urne e votare per il centrosinistra. Ma le Sardine non hanno davvero alcuna ambizione di trasformarsi in un movimento politico e partecipare alle elezioni? Secondo un recentissimo sondaggio realizzato da Tecnè e agenzia Dire, se le Sardine si presentassero alle politiche otterrebbero almeno l’11% dei voti. Un risultato importante e non lontano da quello del Movimento 5 Stelle che lo stesso sondaggio vede al 12% nello stesso scenario. E sono proprio pentastellati e PD a pagare il conto più salato di un eventuale discesa in campo: l’M5S perderebbe il 3,4% dei consensi, mentre i Dem addirittura il 4,4%. >> Tutte le notizie di politica