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Lorenzo Insigne, tra successi sportivi e beni di lusso: non mancano le critiche

16/07/2021 12:22 - Aggiornamento 16/07/2021 12:53

Tra i 26 giocatori della Nazionale Azzurra di Mancini c’è anche l’attaccante del Napoli Lorenzo Insigne. Nel suo palmarès figurano: due Coppe Italia e una Supercoppa italiana, vinte con il Napoli, un Campionato europeo per nazioni vinto con l’Italia e un campionato di Serie B, vinto con il Pescara. Che dire? Insigne nella sua carriera da sportivo può vantare moltissime vittorie che gli hanno consentito di diventare un campione amato dai suoi tifosi. Però, come ogni personaggio in vista, anche Lorenzo Insigne ha ricevuto qualche critica soprattutto legata alla sua passione per le auto da lusso. Su tutta questa storia l’attaccante ha risposto ai microfoni di Emis Izzo Giambelli di DalBasso.it.

Lorenzo Insigne, criticato dai tifosi per il suo ostentare la sua ricchezza

Lorenzo Insigne è spesso vittima di attacchi da parte degli haters perchè ostenta in alcune occasioni la sua ricchezza. L’ultimo episodio risale all’anno scorso nel giorno del suo compleanno. Il regalo ricevuto da sua moglie, una Lamborghini, ha suscitato molte polemiche. Il calciatore, intervistato da DalBasso.it, ha detto la sua su tutta questa storia: «Le polemiche sulla mia nuova auto? Se aveste visto meglio l’immagine c’è mio figlio alla guida con una felpa Versace e jeans Amiri, ma non vedo dove sia il problema. Il fatto è che io vengo dal fondo, a differenza di tutti quelli che mi criticano. Sapete tutti da dove vengo, dal nulla. Mio padre lavorava tutti i giorni per cercare di non cadere in mano alla camorra, aveva un carrello ambulante di frutta, mamma lo aiutava come poteva ma era zoppa e non poteva camminare a lungo».

Poi l’attaccante del Napoli ha aggiunto: «In molti mi prendono in giro perché non so parlare bene in italiano, la verità è che a 12 anni invece di andare a scuola andavo ad aiutare papà a lavoro, altro che studiare. La mattina uscivamo alle 5, caricavamo il carrello e poi in giro per tutta Napoli a vendere. In ogni condizione, sia con la pioggia, che con il sole battente. E mica esistevano giorni liberi o ferie. Quando papà non vedeva prendevo una mela e iniziavo a palleggiare per sfogare la mia rabbia, dopo un anno facevo quel che volevo con le mele».

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I primi passi nel mondo del calcio

Sempre ai microfoni di DalBasso.it, Lorenzo Insigne ha dichiarato: «Fu così che iniziai a palleggiare con le pesche, che erano un po’ più piccole, fino ad arrivare alle ciliegie. Un giorno arrivammo fino a Castel Volturno, non riuscivamo più a vendere nelle altre zone perché facevamo concorrenza agli ambulanti della camorra, e lì fui notato da un osservatore del Napoli mentre palleggiavo con una ciliegia col destro, e sbucciavo le nespole con il sinistro. Lì ci fu la svolta; la mattina uscivo con papà, facevano un giro nuovo in modo da arrivare nel pomeriggio a Castel Volturno per gli allenamenti, e la sera andavo in piazza a palleggiare con la frutta con il boccino delle offerte»

Poi Insigne ha concluso dicendo: «Volevo differenziarmi dai falsi invalidi. Il resto è tutto frutto di sudore, determinazione e umiltà; quella c’entra poco con i miei capi firmati, se spendo due pali da Gucci è perché da bamboccio giravo con gli abiti usati». Molti tifosi, però, hanno difeso il loro idolo ricordando la donazione fatta da Insigne all’ospedale Cotugno. >> Altre notizie sul mondo del calcio

Foto profilo Instagram di Lorenzo Insigne (@lorinsigneofficial)

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