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Luca Catania scomparso: è suo il giubbotto accanto ai resti umani rinvenuti nel bosco

29/01/2020 16:32 - Aggiornamento 29/01/2020 16:39
Luca Catania scomparso a Magliolo (Savona): ore drammatiche, queste, per la famiglia del carabiniere in servizio a Finale Ligure, sposato e padre di famiglia, di cui non si hanno notizie dal 7 ottobre 2016. I resti trovati nel bosco poco distante dalla sua abitazione sarebbero infatti riconducibili proprio a lui.
carabiniere scomparso

I parenti di Luca Catania avrebbero riconosciuto il suo giubbotto accanto ai resti umani

I familiari, secondo quanto trapela, avrebbero riconosciuto il giubbotto ed il borsello che Luca era solito usare. «Solo l’esame del Dna da parte dei Ris toglierà ogni dubbio, ma al 90 per cento dei casi è lui» avrebbero fatto sapere gli inquirenti. Al di là, dunque, della conferma medico legale, ogni elemento in mano alla magistratura porta alla amara svolta investigativa: i resti ossei trovati domenica scorsa sarebbero proprio del carabiniere scomparso. Quando uscì dalla sua casa di Magliolo intorno alle 8:30, Luca Catania disse alla moglie che stava andando al lavoro ma nel contempo avvertì i colleghi per informarli che quel giorno aveva altri impegni e non avrebbe preso servizio. Il suo cellulare (completamente resettato) è rimasto a casa, così come i suoi documenti. Portò con sé la pistola di ordinanza e da allora non si seppe più niente di lui.

Luca Catania: il suicidio pista più plausibile

E quella pistola sarebbe stata rinvenuta poco distante dal corpo. L’arma era arrugginita ma chi indaga è riuscito a recuperare la matricola della Calibro 9: è quella che aveva in dotazione il militare in servizio alla stazione di Finale Ligure. Mancherebbe un colpo, quello che probabilmente l’uomo avrebbe esploso per togliersi la vita. All’epoca dei fatti le squadre di soccorso non riuscirono a trovarlo; dopo la sua scomparsa furono impiegati anche i cani molecolari ma senza esito. Oggi si apprende che per giorni i ricercatori avevano battuto l’area attorno alla casa fermandosi a circa 20 metri dal punto impervio in cui si sarebbe tolto la vita il militare. Luca Catania avrebbe scelto un luogo angusto per farla finita: «Si è dovuto calare attaccato ad un albero a picco su uno scoglio» (Fonte Il Secolo XIX) e «le ossa ritrovate (manca per esempio il cranio) erano nascoste sotto alcuni alberi bassi ‘dove non siamo mai andati neppure noi’». Si attende l’esito dell’esame autoptico ma la tragica fine di questa triste storia sembra ormai scritta.

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