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Luigi Di Maio gaffe in diretta ad Agorà: «Ma sono a 5-6 metri, se vuole misuriamo»

07/04/2020 10:46 - Aggiornamento 07/04/2020 10:50

Ennesima gaffe per Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri si trovava all’Aeroporto di Fiumicino per accogliere gli aiuti sanitari arrivati dagli Emirati Arabi quando si è collegato con la trasmissione Agorà condotta da Serena Bortone su Raitre. Mentre l’ex capo politico del M5S parlava delle misure di distanziamento sociale, sullo sfondo si vedevano lavoratori e agenti della Guardia di Finanza parecchio vicini, non certamente ad un metro di distanza gli uni dagli altri. La conduttrice ha cercato di far notare il non rispetto delle misure di sicurezza, ma è stata fraintesa.

Luigi Di Maio gaffe

Luigi Di Maio gaffe in diretta ad Agorà: «Ma sono a 5-6 metri, se vuole misuriamo»

Luigi Di Maio protagonista di una nuova gaffe in diretta. Il 33enne partenopeo era all’Aeroporto di Fiumicino per ricevere un carico di 9 milioni di mascherine donato dagli Emirati Arabi. Alle sue spalle un gruppo di operatori sanitari e finanzieri troppo vicini. Serena Bortone, nel corso dell’intervista, ha fatto presente a Di Maio che, alla sue spalle, si intravedeva il non rispetto delle misure di distanziamento. Il ministro degli Esteri però non ha capito, si è girato e ha spiazzato tutti con una gaffe incredibile. «Ci sono almeno 5-6 metri tra me e loro. Se vuole, misuriamo», ha esclamato l’ex capo del Movimento Cinque Stelle. A quel punto la giornalista ha insistito: «Faccia distanziare le persone dietro di lei». E ancora: «Anche tra di loro». Niente da fare, tutto inutile, Di Maio ha proseguito l’intervista come nulla fosse. L’assembramento è rimasto tale e quale. Ovviamente la brutta figura ha fatto il giro del web, diventando virale. Su Twitter gli utenti si sono scatenati: «Non posso più mentire: io ti voglio bene, Giggi’», ha scritto uno; «La soddisfazione di avere la risposta pronta (“sono 5-6 metri, se vuole misuriamo…”) per la conversazione sbagliata, però», ha aggiunto un altro; «Se volete potete non crederci. Di Maio è ministro degli Esteri! Mah», ha fatto eco uno spettatore con un cinguettio.

La pronuncia all’inglese ‘coronavairus’ che ha fatto storcere il naso al presidente della Crusca

Non è la prima gaffe di Luigi Di Maio ai tempi del Coronavirus. Il 12 febbraio scorso, durante un incontro all’estero, questi aveva lasciato spiazzati tutti pronunciando ‘coronavirus’ all’inglese (‘coronavairus‘), benché stesse parlando in italiano. Una scelta criticata aspramente dal presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, che, in un articolo dal titolo “In margine a un’epidemia: risvolti linguistici di un virus”, ha scritto: “Resta discutibile e poco opportuna, ed è ascrivibile alla categoria di quello che i linguisti chiamano ‘snobismo’: avrà sentito pronunciare così da colleghi o esperti esteri, e l’ha ripetuto a sua volta in italiano”. Per il professore nel caso di ‘coronavirus’ non si può parlare di anglismo“Di fatto, in tutto il mondo, chi usa l’inglese, non dice solo ‘coronavairus’ (pronuncia regolarmente registrata nell’Oxford dictionary), ma anche dice ‘vairus’ per ‘virus’. Però in Italia la pronuncia ‘vairus’ non ha corso. Ciò significa che gli italiani, in questo caso, per fortuna, a differenza di quanto accadde per la scelta di ‘stedium’ e ‘midia’, non hanno avvertito virus e coronavirus come anglismi”», ha concluso Marazzini.

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