I Malatesta, la Romagna, la storia di un territorio e le testimonianze di un passato burrascoso ma ricco di avvenimenti, di cui restano tracce incancellabili. UrbanPost inizia un viaggio nella storia d’Italia dalla terra che ospita la sua redazione, quel lembo più meridionale di Romagna, tra Cesena e Rimini, che da oltre mille anni è legato al nome di una dinastia che ne ha determinato i destini, i Malatesta appunto.
Dalla storia della famiglia ai suoi personaggi più illustri fino al territorio, che imparerete a conoscere fin da questo primo episodio, vi raccontiamo un pezzo di storia d’Italia importante eppure meno conosciuto di altri. Questo lavoro è stato possibile solo grazie allo staff del Museo “Renzi” di San Giovanni in Galilea (Forlì-Cesena) e di AdArte srl, che ringraziamo per la preziosa collaborazione.
I Malatesta, origini della dinastia tra misteri e tracce incancellabili
Si potrebbe pensare che indagare sulle origini dei Malatesta, la più importante e nobile famiglia che ha dominato la Romagna nel Medioevo, sia semplice. Esisteranno tantissimi documenti che ne parlano; invece non è proprio così. La stessa nascita della dinastia Malatesta è avvolta nel mistero e molto spesso ancorata alla tradizione. Ha sempre vantato origini antichissime: alcuni sostenevano che avesse origini germaniche, direttamente dall’imperatore Ottone III, la cui discesa in Italia risale a poco prima dell’anno 1000. Altri invece, che l’inizio della linea di sangue dei Malatesta andasse ricercata ben prima dell’anno 1000, al tempo dei romani e addirittura all’interno della famiglia degli Scipioni.
In realtà, i documenti più datati che riportano il primo Malatesta risalgono al 1231 dove appare con l’appellativo “il riminese”. Le fonti Inoltre raccontano di due figli, Giovanni I e Malatesta II; quest’ultimo contribuì a rendere il nome della famiglia uno dei più importanti della Romagna, ingrandendone notevolmente i possedimenti e le ricchezze, soprattutto nelle zone del ravennate. La sua fortuna è dovuta inoltre ad un enorme lascito da parte di un nobile riminese, Ugo di Maltalone: a Malatesta II lasciò tutto ciò che possedeva insieme alle terre tra i fiumi Marecchia e Rubicone, dal mare fino a Sogliano sul Rubicone, compresi Montebello e Saiano. Dal matrimonio con Berta, figlia di Pier Traversari, ebbe due figli e una figlia: Matilde, Giovanni II e Malatesta minore (III).
In questo periodo, a cavallo tra il XIII e il XIV secolo, i legami con Rimini diventano sempre più saldi. Il potere della famiglia Malatesta aumenta sempre di più, soprattutto attraverso il figlio di Malatesta III, Malatesta IV dalla Penna. Ma il tutto si consolida con Malatesta II da Verucchio; vi dice niente il nome “Mastin Vecchio”? Si tratta proprio dello stesso citato da Dante nella Divina Commedia. La tradizione vorrebbe che fosse il soprannome dato a Malatesta II da Verucchio. Sarebbe proprio lui il capostipite del ramo riminese dei Malatesta, colui che divenne Signore di Rimini giurando fedeltà al papato dopo la sconfitta di Federico II.
Dal lato di Giovanni II invece (fratello di Malatesta minore), discenderebbe Ramberto, padre dell’ennesimo Giovanni (IV), che la tradizione vuole come capostipite del ramo soglianese della famiglia. Come molte famiglie feudali del Montefeltro, anche i Malatesta avevano lasciato i loro castelli arroccati e avevano iniziato ad impadronirsi delle città litoranee, come ad esempio Rimini. La sete di potere però era tanta e arrivò ad interessare anche la Valmarecchia e la valle dell’Uso, arrivando poi anche a Longiano e a Cesena. (1 – segue)
I luoghi malatestiani
In questo viaggio incontrerete molti luoghi, noti e meno noti, della Romagna. Partiamo da San Giovanni in Galilea, splendido borgo appoggiato su uno sperone di roccia a 447 metri sul livello del mare, da dove si domina la riviera da una parte e le montagne del Montefeltro dall’altra. In cima al colle, da cui si gode una visuale spettacolare, i resti del castello che fu dei Malatesta di Sogliano. A San Giovanni, oltre a poco più di 40 anime nelle caratteristiche case in pietra, ci sono un Museo (il museo Renzi, appunto, con ricche testimonianze del passato locale e naturalmente dei Malatesta), un circolo ricreativo (la “Casa della Compagnia”, abilmente gestita dalla famiglia Oliveti), una piccola osteria che offre prelibatezze della cucina romagnola (l’Osteria di confine).