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Uccisione Soleimani, l’Iran vuole arrestare Donald Trump

29/06/2020 14:28

Mandato d’arresto per Donald Trump in Iran. La Repubblica Islamica ha annunciato che il presidente Usa è tra i 36 funzionari americani e di altri Paesi colpiti da mandato di cattura. Sono tutti accusati in relazione al raid in cui a inizio anno è stato ucciso in Iraq il generale iraniano Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione. Lo riporta l’agenzia iraniana Fars.

>> Generale iraniano Qassem Soleimani ucciso dagli Usa, Teheran: «Ci vendicheremo»

“36 mandati di cattura per l’uccisione del generale Soleimani, c’ anche il presidente Usa Donald Trump”

“Sono stati identificati e sono stati emessi mandati di cattura per 36 soggetti coinvolti o che hanno ordinato l’uccisione di Hajj Qassem, compresi funzionari politici e ufficiali militari degli Usa e di altri governi”, ha detto il procuratore di Teheran, Ali Alqasi Mehr, che ha  anche parlato di una richiesta di “red notice” all’Interpol. Trump e gli altri sono accusati di “omicidio e terrorismo”, come riporta  l’agenzia Fars. Dei “36”, viene fatto solo il nome di Trump.

Il procuratore Ali Alqasi Mehr ha sottolineato che l’Iran continuerà a perseguire il suo processo anche dopo la fine della presidenza di Trump. L’Interpol, con sede a Lione, in Francia, non ha rsposto a una richiesta di commento da parte delle autorità iraniane. Il magistrato della Repubblica islamica ha anche affermato che l’Iran aveva richiesto la pubblicazione di un “avviso rosso” per Trump e gli altri. Si tratta dell’avviso di più alto livello emesso dall’Interpol, che chiedeva di “ricercare ed arrestare” la persona nominata.

qassem soleimani ucciso

Mandato d’arresto per Donald Trump: improbabile che l’Interpol intervenga

È improbabile che l’Interpol accolga la richiesta dell’Iran in quanto la sua linea guida per le comunicazioni gli proibisce di “intraprendere qualsiasi intervento o attività di natura politica”. Gli Stati Uniti hanno ucciso il 2 gennaio scorso, in un raid in Irak, il generale Soleimani. Il militare, amatissimo in patria, aveva supervisionato la spedizione  del Corpo della Guardia Rivoluzionaria e al momento del raid americano si trovava all’aeroporto internazionale di Baghdad.

L’assassinio è arrivato dopo mesi di incidenti che hanno aumentato le tensioni tra Washington e Baghdad e alla fine ha visto l’Iran reagire con un attacco missilistico balistico contro le truppe americane in Iraq. >> Tutte le notizie dall’estero