Maria Grazia Cucinotta, famosa attrice Italiana, ha da poco pubblicato ‘Vite senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza’, un libro in collaborazione con Mondadori. Durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha raccontato quella brutta esperienza di violenza vissuta a vent’anni. L’attrice Italiana ha voluto mandare un messaggio di speranza: «Alla violenza non bisogna arrendersi, bisogna rispondere».
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Il libro
Maria Grazia Cucinotta si è sempre schierata dalla parte delle vittime nella lotta di genere. Infatti, nel 2009 da vita alla Onlus Vite Senza Paura, con l’aiuto di magistrate, psicologhe e avvocate. L’attrice Italiana è stata spinta dal desiderio di scrivere questo libro e di fondare la Onlus perchè lei stessa è stata vittima di un aggressione. Infatti quando Maria Grazia aveva vent’anni, viveva a Parigi, e nell’androne di del suo palazzo ha subito un aggressione da un uomo. Dopo aver denunciato tutto alle autorità francesi la risposta che le è stata data è che doveva a aspettarselo perché troppo bella. Dopo quell’episodio di ingiustizia e violenza Maria Grazia si fece una promessa e giurò a se stessa che avrebbe fatto qualcosa per tutte quelle vittime di violenza che non avevano voce. Nasce quindi il libro ‘Vite senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza’ che manda un messaggio ben preciso.
Maria Grazia Cucinotta, dopo la sua esperienza, vuole trasmettere il concetto che ci deve essere sempre una denuncia per un atto di violenza subito e che alle aggressioni non bisogna arrendersi ma bisogna rispondere. E rispondere tante volte significa prevenire, educare le nuove generazioni, insegnare che l’amore, quello vero, non lascia lividi sulla pelle.
L’intervista a Maria Grazia Cucinotta
Maria Grazia Cucinotta ha rilasciato un intervista al Corriere della Sera, durante la quale la ex modella tutta Italiana si è lasciata andare a confessioni molto intime. Al quotidiano l’attrice parlando del libro ‘Vite senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza’ e spiegando le motivazioni per la quale ha deciso di scriverlo ha affermato: «Ho scelto di raccontare la mia esperienza per mostrare come tutti possiamo essere vittime di violenza. Avevo 20 anni e avevo scelto di trasferirmi a Parigi per il mio lavoro da modella. Stavo rientrando da un casting e chiuso il portone ho sentito dietro di me una presenza: mi sono girata e ho visto un uomo distinto, in giacca e cravatta, un aspetto che mi ha rassicurata». Maria Grazia Cucinotta parlando di quel giorno ha aggiunto: «Mi ha strappato la felpa, ero struccata e in tuta, come spesso capita di vedere le modelle fuori dalle passerelle. Lui indossava scarpe con il fondo di cuoio e nel tentativo di strattonarmi è scivolato. Sono riuscita in quell’istante a salire in ascensore: ancora oggi dico che è stato il mio angelo custode a tirarmi dentro». Alla domanda: «A chi dedica il suo libro?» Maria Grazia ha risposto: «Alle donne vittime di violenza. Anche ora che sono costrette a convivere forzatamente con il loro aguzzino per via dei lockdown dico di non arrendersi. E lancio un appello: al primo schiaffo scappate. E’ la spia di un’indole malata e di un processo che non potrà che volgere al peggio» >> tutte le notizie di Gossip di Urbanpost