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Marketing esperienziale e gifting: quando il regalo racconta il brand meglio di una campagna

09/05/2025 09:14

In un’epoca in cui il mercato è saturo di contenuti pubblicitari e stimoli digitali, le aziende più illuminate stanno riscoprendo il valore del gesto fisico, tangibile, autentico: il regalo aziendale. Ma attenzione: non si parla di semplici gadget promozionali. Si parla di strumenti strategici di posizionamento e brand experience.

Il marketing esperienziale si è evoluto, e il gifting ne è diventato uno degli asset più efficaci, soprattutto nel mondo B2B. L’idea di fondo è semplice: la relazione conta più della transazione, e la memoria emotiva generata da un gesto significativo può valere più di una campagna da migliaia di euro.

Il marketing esperienziale: oltre il messaggio, l’esperienza

Nel 1999, l’economista Bernd Schmitt definì il marketing esperienziale come un insieme di pratiche orientate a generare coinvolgimento sensoriale, emotivo, intellettuale e relazionale nei confronti del brand. Oggi, questo approccio si è consolidato: i brand non comunicano più (solo) con slogan, ma creano esperienze memorabili.

In questo scenario, il regalo aziendale di prestigio si inserisce come un touchpoint privilegiato. È un’esperienza che coinvolge più dimensioni:

  • Tatto e vista, grazie a materiali, design e packaging curato
  • Emozione, attraverso l’inaspettato e il personalizzato
  • Valore percepito, in quanto segnale di stima, rispetto e posizionamento

Dalla promozione all’identità: il dono come storytelling aziendale

Nel contesto del branding moderno, il regalo aziendale non è più solo una forma di gratitudine o una consuetudine natalizia. È un atto narrativo.

Attraverso un dono, l’azienda comunica:

  • Chi è
  • Quali sono i suoi valori
  • Che tipo di relazione vuole instaurare

Un oggetto curato, realizzato artigianalmente, con materiali sostenibili o provenienti dal territorio, diventa metafora dell’identità aziendale. Non si tratta di acquistare consenso, ma di generare connessione autentica.

Per questo sempre più aziende investono in regali aziendali capaci di unire design, esclusività e personalizzazione. È il caso di realtà come QuBox, che hanno trasformato il corporate gifting in un vero strumento strategico di customer care e posizionamento di marca.

Perché funziona: neuroscienze e comportamento d’acquisto

Diversi studi di neuroeconomia e psicologia comportamentale confermano che le emozioni guidano le decisioni molto più della razionalità. Quando un cliente o un partner riceve un regalo che sorprende, coinvolge e rappresenta un brand, si attivano meccanismi di:

  • Reciprocità (psicologia della gratitudine)
  • Empatia (l’azienda viene percepita come “umana”)
  • Memoria affettiva (si ricorda di chi ha creato l’esperienza)

Tutto questo contribuisce a fidelizzazione, passaparola positivo e brand loyalty, soprattutto nei contesti B2B dove la relazione è determinante nel ciclo di vendita.

Gifting e valore percepito: quando il lusso è strategico

Contrariamente a quanto si pensi, non è il prezzo a rendere un regalo efficace. È il significato. Un dono che racconta una storia, che porta con sé una logica valoriale o culturale, viene percepito come più “di valore” rispetto a un oggetto costoso ma impersonale.

Ecco perché sta crescendo la tendenza al lusso esperienziale e discreto nel gifting aziendale. Design minimal, packaging sostenibile, artigianalità italiana, selezione curata: sono tutte leve che fanno leva sull’intelligenza estetica e culturale del destinatario.

Quando il regalo è anche customer care

Nel mondo delle vendite complesse e delle relazioni business, il customer care non si esaurisce con il supporto tecnico o l’assistenza post-vendita. Al contrario: le aziende più attente alla relazione investono su iniziative che rafforzano il legame con i clienti chiave.

Un regalo ben pensato:

  • Dimostra attenzione ai dettagli
  • Crea un momento positivo nel customer journey
  • Rafforza la fiducia nel brand

Ed è proprio questa la filosofia che offre soluzioni che non solo “soddisfano”, ma stupiscono, rappresentano e posizionano.

Conclusione: regalare per posizionarsi, non per convenzione

Nel panorama competitivo di oggi, regalare non è più una formalità. È una scelta strategica. Un gesto che comunica più di mille parole, e che può raccontare identità, eleganza e visione aziendale con autenticità.

Il regalo aziendale non è più una voce di spesa accessoria: è parte integrante della comunicazione di marca. E se pensato con cura, può diventare un vero acceleratore di reputazione e relazione.

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