Vai al contenuto

Marocco, la storia di Ryan: il bimbo caduto in un pozzo come Alfredino Rampi

03/02/2022 16:01

Era già successo ad Alfredino Rampi il 10 giugno 1981 a Vermicino, Roma. Oggi è in Marocco che si sta vivendo la stessa triste storia. Ryan è il bimbo di 5 anni che mentre stava giocando nelle zone rurali vicino a Chefchauen è caduto in un pozzo artesiano proprio come successe 41 anni prima ad Alfredino. Da più di quaranta ore Ryan si trova sul fondo del pozzo. L’accaduto avvenuto la sera di martedì scorso ha messo sotto shock tutta la comunità di Tamrut. Sono stati già numerosi i tentativi falliti per cercare di portarlo in salvo. (Continua a leggere dopo la foto)

marocco bimbo caduto in un pozzo

Ryan: il bimbo caduto in un pozzo artesiano in Marocco

In tarda serata, martedì 1 febbraio, Ryan stava giocando in una zona rurale del Marocco quando è caduto in un pozzo artesiano a 60 metri di profondità. Fortunatamente il bambino non ha perso la vita. Secondo alcune informazioni  ha riportato solo qualche lesione alla testa. Il pozzo è molto stretto e buio. L’ossigeno presente è veramente poco. I soccorritori hanno perciò fatto arrivare al piccolo cibo acqua e ossigeno. Sono riusciti anche a calare una videocamera e un microfono per non far sentire solo il piccolo Ryan.

Le scene registrate hanno ripreso il bambino accovacciato in un angolo al buio e al freddo. Attualmente sono almeno 5 i mezzi della Protezione civile che stanno collaborando per portare in salvo Ryan. Le ruspe hanno scavato a qualche metro di distanza dal pozzo per cercare di arrivare alla giusta profondità per la creazione di un passaggio trasversale verso il punto dove si trova il bambino. Il terreno però della catena montuosa del Rif, a nord del Marocco, sta rendendo le operazioni di salvataggio ancora più difficili.

Sono già più di uno i tentativi falliti per portare in salvo il piccolo Ryan

Nelle ore scorse, un gruppo di speleologi ha provato a calarsi all’interno del pozzo. I risultati purtroppo, non sono stati positivi. Il pozzo è troppo stretto ed è difficile che un uomo di  costituzione media riesca a passarci. Dopo una prima prova, anche un volontario mingherlino ha voluto tentare di portare in salvo il bambino. L’uomo aveva iniziato l’impresa ma all’incirca verso i 30 metri si è dovuto arrendere. Il cunicolo dice, subisce un ulteriore restringimento che gli ha impedito di arrivare fino al fondo del pozzo.

Questa serie di fallimenti ha spinto una ragazza italiana residente in Marocco a scrivere alla onlus Alfredino Rampi per chiedere qualche consiglio a riguardo. Vista la notevole somiglianza delle due storie, la onlus si farebbe tramite il servizio di protezione civile italiano per una collaborazione qualora le autorità marocchine lo chiedessero. I genitori di Ryan sono in stato di shock per quanto accaduto.

Oggi come ieri, Ryan vittima come Alfredino

E’ la prima volta che in Marocco va in onda la diretta senza interruzioni di un evento di cronaca per tutta la notte. La storia di Ryan ha colpito tutto il Paese e non solo. Le immagini riprese dal telefono che gli è stato calato insieme al cibo e all’ossigeno hanno fatto tutto il giro del web.

La storia  di Ryan è molto simile a quella che nel 1981 ha scosso il nostro Paese diventando uno dei casi mediatici più rilevanti della storia italiana. Dopo 60 ore di tentativi, il piccolo Alfredino non c’è l’ha fatta. “È stata la registrazione di una sconfitta” affermò Giancarlo Santalmassi durante l’edizione straordinaria del TG2 del 13 giugno 1981.