Massimo Bossetti oggi: dal carcere di Bollate, dove sta scontando la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, continua a professarsi innocente. E a sperare di poterlo dimostrare. «Intravedo una fioca luce in fondo al tunnel», ha scritto in una nuova lettera resa nota dal programma Quarto Grado durante la puntata di venerdì 16 aprile 2021.
Massimo Bossetti oggi: «Intravedo una fioca luce in fondo al tunnel»
Mercoledì 19 maggio, infatti, la Corte d’Assise di Bergamo presieduta dal giudice Donatella Nava sarà chiamata a pronunciarsi in merito all’istanza della difesa del muratore di Mapello. Tra i reperti in questione (98 in totale) ci sono anche 54 campioni di Dna, gli abiti, la biancheria e le scarpe indossati dalla piccola Yara Gambirasio la sera del 26 novembre 2010, quando trovò la morte. Fu rinvenuta cadavere, casualmente, tre mesi dopo nel campo di Chignolo d’Isola.
Reperti attualmente custoditi nell’ufficio ‘Corpi di reato’ del tribunale, in quanto confiscati e quindi di proprietà dello Stato. I legali di Bossetti – gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini – mirano ad ottenere la revisione del processo. Per farlo occorre produrre nuove prove che il team difensivo del muratore bergamasco è convinto possano scaturire da una nuova analisi scientifica dei succitati reperti. In primis sulle tracce genetiche degli indumenti della vittima sulle quali fu isolato il profilo genetico di Ignoto 1, ovvero l’assassino della 13enne di Brembate. I legali del muratore di Mapello lo chiedono da tempo e adesso il giorno decisivo sta per arrivare.
Massimo Bossetti è Ignoto 1: ci sono ancora dubbi?
«Ci sono ancora dei dubbi sulle analisi genetiche e non è ancora stato fatto nulla», a dirlo a Quarto Grado è Marzio Capra, genetista e consulente di Massimo Bossetti. Non solo lui. Anche il generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma, ha detto la sua in studio, esprimendosi a favore dei possibili nuovi accertamenti scientifici sui reperti tante volte richiesti dai difensori di Bossetti.
Utili per fugare ogni dubbio, sebbene lui abbia precisato di non nutrirne affatto. «Spero che analizzino al massimo possibile perché questa è una storia che deve finire, deve finire il dubbio. È giusto che gli avvocati e la difesa esercitino i loro diritti. Ci sono troppe contraddizioni anche nei confronti di ciò che viene poi detto».
La nuova lettera dal carcere di Massimo Bossetti, che adesso spera
A Quarto Grado è stata anche letta la nuova lettera di Massimo Bossetti dal carcere. Il carpentiere di Mapello adesso spera.
«Finalmente oggi intravedo una labile fioca luce in fondo al tunnel. Sperando che non sia la solita luce di un faro di un treno in corsa che sopraggiunge investendomi l’ennesima speranza. Sono contento, perché finalmente ora spero che mi venga data quella sola e unica opportunità che da anni aspetto nel revisionare i reperti e procedere su di essi con le dovute indagini, affinché possa provare la mia estraneità e la mia sincerità». Bossetti precisa che è sua intenzione «rendere quella vera giustizia alla povera Yara, la figlia di tutti noi.».