Massimo Bossetti news oggi: tutto sembra ancora ruotare attorno al campo incolto di Chignolo d’Isola, dove venne rinvenuto del tutto casualmente il cadavere mummificato di Yara Gambirasio tre mesi esatti dopo la sua scomparsa, avvenuta il 26 novembre 2010.
Concluso l’esperimento del pool incaricato da Marita Comi
Proprio in un terreno simile della bergamasca, infatti, si è svolto un esperimento effettuato da un secondo team difensivo incaricato da Marita Comi. La moglie di Massimo Bossetti, il carpentiere bergamasco condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della 13enne di Brembate, è impegnata in prima linea per ottenere la revisione del processo. Il misterioso pool difensivo da lei incaricato è composto da 13 persone, tra cui il regista Carlo Infanti, come svelò mesi fa Quarto Grado.
Lo scorso 26 novembre 2019 il team di Marita ha abbandonato su quel campo degli indumenti cosparsi di tracce di diversi Dna (saliva, sangue e sperma). L’indumento – come avvenne al cadavere di Yara – è rimasto lì, esposto al freddo e al gelo, in un’area recintata e controllata dalle telecamere 24 ore su 24. Per tre mesi, fino al 26 febbraio 2020, anniversario del ritrovamento del corpo della ginnasta di Brembate.
“Scoperta clamorosa”: i risultati della nuova perizia sul caso Yara
L’esperimento serviva a capire se una traccia genetica può resistere, senza degradarsi, per ben 92 giorni. I risultati di questo esperimento verranno depositati a giorni. E secondo indiscrezioni di cui Quarto Grado è venuto a conoscenza, il misterioso pool difensivo di Marita Comi sarebbe giunto ad una scoperta clamorosa. Dopo tre mesi nel campo, il Dna sarebbe completamente sparito dai tessuti sui quali era stato depositato. Una indiscrezione che, se confermata, avrebbe davvero dell’incredibile.
Se infatti un Dna non può resistere a tre mesi sotto le intemperie, come ha fatto quello di Ignoto 1 (identificato con Massimo Bossetti) ad essere così copioso sugli slip di Yara dopo 90 giorni? Interrogativo già avanzato a suo tempo dal genetista di fama mondiale, Peter Gill, chiamato in causa dal primo e storico pool incaricato da Bossetti, che fa capo agli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini. I risultati di questo esperimento potranno portare alla revisione del processo? Potrebbe interessarti anche —> Massimo Bossetti nuovo pool difensivo: botta e risposta al vetriolo tra Marita Comi ed Ezio Denti