Un maxi sbarco a Lampedusa, nella notte, ha portato l’hotspot dell’isola siciliana a superare di più di quattro volte la sua capienza massima. Sono 686 i migranti approdati a Lampedusa da un vecchio peschereccio in ferro: provengono prevalentemente da Marocco, Siria, Bangladesh ed Egitto. Il mezzo di fortuna era partito dalle coste libiche.
Sbarco di 686 migranti a Lampedusa
Le motovedette della Guardia di Finanza hanno intercettato il barcone, lungo una quindicina di metri, partito dalle coste libiche con destinazione Lampedusa. 686 migranti sono sbarcati e sono stati immediatamente sottoposti alle procedure di identificazione e ai controlli sanitari. I sanitari hanno condotto cinque di loro al Poliambulatorio dell’isola perché stavano male. In seguito i soccorritori hanno condotto i migranti all’hotspot dell’isola, dove sono al momento presenti 1.091 persone a fronte dei 250 posti disponibili. Le operazioni di sbarco si sono concluse prima dell’una di notte. In precedenza si erano registrati altri cinque sbarchi sull’isola siciliana, per un totale di 119 persone.
Al via le procedure sanitarie
Il ministero dell’Interno ha informato la Prefettura di Agrigento che all’alba arriverà sull’isola la nave quarantena Aurelia, dove saranno imbarcati i migranti. All’hotspot di contrada Imbriacola, che ha una capienza massima di 250 posti, sono presenti al momento 330 ospiti. “Dopo alcuni giorni di maltempo, con il mare calmo sono ripresi gli sbarchi”, ha sottolineato il sindaco di Lampedusa Totò Martello. Il primo cittadino ha confermato che già da domani iniieranno i traferimenti dei migranti sulle navi quarantena.
Un altro sbarco a Lampedusa
L’ultimo sbarco di dimensioni simili risale al 28 agosto, quando su un’imbarcazione giunsero 539 persone. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Agrigento, i 539 immigrati, dopo le ripetute violenze nei campi libici, erano stati stipati nell’imbarcazione anche sulla base della nazionalità riservando i posti peggiori ai non magrebini.
Durante la traversata coloro che stavano sottocoperta, in assenza di acqua e in difficoltà respiratorie, venivano picchiati con dei tubi di gomma e con cinture ad ogni minima protesta. La Procura di Agrigento fermò 5 persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante di avere sottoposto i migranti a “trattamento inumano e degradante”. >> Canada, 39 minatori intrappolati sotto terra a 1200 metri: corsa contro il tempo per salvarli