Vai al contenuto

Elena Ceste, Michele Buoninconti «non è degno di vedere i figli»: Corte Europea implacabile

01/02/2020 18:16 - Aggiornamento 01/02/2020 18:28

Michele Buoninconti «non è degno di vedere i figli», così si è di recente espressa la Corte Europea di Strasburgo in merito al ricorso presentato dai difensori dell’ex vigile del fuoco contro la decisione dei tribunali italiani di togliergli la patria potestà dei suoi quattro figli dopo la condanna definitiva a 30 anni di reclusione per il delitto della moglie, Elena Ceste.

case elena ceste news buoninconti

Corte Europea implacabile: Michele Buoninconti «non è degno di vedere i figli»

A dare la notizia il settimanale Giallo nel numero in edicola questa settimana: “In questi giorni anche la Corte di Strasburgo si è espressa allo stesso modo dei tribunali italiani: «Buoninconti non potrà rivedere i suoi figli». Da quanto trapela, il ricorso è stato giudicato inammissibile in quanto privo delle indicazioni sulle ‘esatte violazioni’ di cui sarebbe stato oggetto l’imputato”. Un ennesimo brutto colpo, questo, per l’ex vigile del fuoco che non vede i figli dal 29 gennaio 2015, quando venne tradotto in carcere con la grave accusa di avere ucciso la moglie la mattina del 24 gennaio 2014 e di avere occultato il suo corpo nel canale di scolo poco distante dalla loro casa, dove venne ritrovato del tutto casualmente il 18 ottobre successivo al delitto.

Buoninconti indottrinò i figli: le intercettazioni agghiaccianti che lo hanno inchiodato

A suo carico pesantissime intercettazioni dove l’uomo indottrinava i figli su cosa dire ai magistrati che di lì a poco li avrebbero interrogati: “Se voi direte che io e mamma litigavamo, mi porteranno via. È vero che litigavamo?”, e dopo la risposta affermativa di uno dei figli Buoninconti le sue parole agghiaccianti: “La casa finirà in mano alle prostitute romene. Diventerà un bordello e voi perderete tutto!”. Si tratta proprio della casa che i nonni materni dei quattro ragazzi, ai quali sono stati affidati dal Tribunale dei minori, vorrebbero mettere in vendita al fine di ricavare una somma da destinare al loro sostentamento giacché, come nelle scorse settimane il padre di Elena Ceste ha rivelato proprio al settimanale Giallo, Buoninconti da tempo non starebbe contribuendo a versare l’assegno di mantenimento per i figli. Tra le numerose intercettazioni che hanno pesato come macigni al processo, contribuendo alla condanna di Buoninconti, ve n’è un’altra agghiacciante: nel periodo precedente l’arresto, sfogandosi con alcuni amici riferendosi ai figli disse: “Me li vogliono togliere? Vogliono togliermi i miei figli? Ma tanto meglio, che così risparmio!”. Parole certamente pronunciate in un momento d’ira, quando si sentiva l’unico e solo sospettato per la morte della moglie. Per i giudici che lo hanno condannato, Michele Buonicnonti era un padre padrone, che con la sua condotta cercava di condizionare i figli e la loro madre, controllandoli e tenendoli in una sorta di stato di isolamento e di separazione dalla vita sociale per farli crescere al riparo dai mali del mondo.

Potrebbe interessarti anche: Michele Buoninconti assume un investigatore: «Non c’è una sola prova che Elena Ceste sia stata assassinata»

 

Continua a leggere su UrbanPost