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I migliori paesi per crescere una famiglia nel 2025: la classifica

20/12/2025 20:41 - Aggiornamento 20/12/2025 20:43

C’è un momento preciso in cui una domanda cambia peso. Non riguarda più ambizioni, carriere o stipendi. Riguarda il futuro. Succede quando una coppia inizia a chiedersi dove far crescere un figlio. Dove mandarlo a scuola. Dove non temere una malattia. Dove il tempo non sia sempre una rincorsa. È lì che le classifiche smettono di essere numeri e diventano scelte di vita.

Nel 2025 una classifica in particolare ha iniziato a circolare con forza, perché tocca uno dei nervi più scoperti del nostro tempo. Quali sono davvero i migliori paesi per crescere una famiglia oggi. Non secondo slogan politici o percezioni social, ma secondo dati concreti. Sanità. Istruzione. Sicurezza. Congedi parentali. Qualità della vita quotidiana.

Lo studio è stato elaborato incrociando indicatori internazionali su welfare, stabilità sociale e servizi pubblici. Ma il motivo per cui sta facendo discutere non è solo il metodo. È il risultato.

Perché questa classifica parla più di noi che dei paesi

La classifica dei migliori paesi per crescere una famiglia nel 2025 non è una lista di luoghi perfetti. È uno specchio. Riflette ciò che oggi manca a molte famiglie. Tempo. Sicurezza. Servizi accessibili. Protezione sociale. Ed è proprio per questo che colpisce.

Non misura solo quanto un paese sia sviluppato, ma quanto sia progettato per chi ha figli. Quanto protegga l’infanzia. Quanto non scarichi tutto il peso sulle spalle dei genitori. Quanto consideri la genitorialità un valore collettivo e non una questione privata.

Il dato più interessante non è chi vince. È chi resta fuori.

Il primo posto che non sorprende più

Al primo posto si colloca la Finlandia. Un paese che da anni costruisce il proprio modello sociale attorno alle famiglie. Sanità universale. Scuola pubblica di altissimo livello. Congedi parentali lunghi e realmente utilizzabili. Supporto concreto nei primi anni di vita dei figli.

Migliori paesi per crescere una famiglia nel 2025

Helsinki, Finlandia

Qui crescere un bambino non è una prova di resistenza psicologica ed economica. È un percorso accompagnato. Lo Stato non invade, ma c’è. E questa presenza costante fa la differenza.

Il dominio silenzioso del Nord Europa

Subito dopo arrivano Danimarca e Svezia. Paesi che hanno fatto una scelta chiara: investire sulle famiglie come infrastruttura sociale. Non come bonus temporaneo, ma come sistema stabile.

Copenhagen, Danimarca

Copenhagen, Danimarca

In questi contesti il tempo passato con i figli non è visto come una debolezza lavorativa. È parte del modello. Si lavora meno ore, ma con maggiore equilibrio. I bambini crescono in ambienti prevedibili, sicuri, stabili.

Non è ideologia. È pragmatismo sociale.

Örebro, Svezia

Örebro, Svezia

Il modello dell’equilibrio europeo

Al quarto posto si trovano i Paesi Bassi, spesso citati come esempio di equilibrio tra lavoro e vita privata. Qui il part time non è uno stigma. È una scelta diffusa, soprattutto tra i genitori.

Seguono Norvegia e Svizzera, due paesi diversi per approccio ma simili per risultati. Servizi efficienti. Sicurezza elevata. Pressione quotidiana più bassa.

Per una famiglia, vivere con meno ansia vale più di qualsiasi incentivo economico.

Il contributo del Nuovo Mondo

Fuori dall’Europa emergono Canada e Nuova Zelanda. Due paesi lontani, ma accomunati da una forte attenzione alla qualità della vita e all’educazione.

Il Canada offre sanità pubblica, politiche familiari solide e un contesto multiculturale reale. La Nuova Zelanda punta su sicurezza, comunità e rapporto con il territorio. Due modelli diversi, stessa direzione.

Dove far crescere i propri figli: la classifica definitiva

Secondo l’ultimo report di Global Citizen Solutions, la qualità della vita familiare passa per il welfare, la sicurezza e l’istruzione. Ecco chi domina la scena globale quest’anno.
01 Finlandia
Eccellenza scolastica e aria pura. Il paradiso dei bambini.
02 Danimarca
Sistemi sociali solidi e un equilibrio vita-lavoro invidiabile.
03 Svezia
Sostenibilità e congedi parentali tra i più lunghi al mondo.
04 Paesi Bassi
Alti livelli di benessere psicologico e infrastrutture a misura di bici.
05 Norvegia
Sicurezza economica e una natura maestosa a portata di mano.
06 Canada
Il primo Paese extra-europeo per tolleranza e inclusività.
07 Nuova Zelanda
Tranquillità e aria aperta, ideale per chi cerca uno stile di vita slow.
08 Svizzera
Servizi di lusso e precisione: il top per l’efficienza sanitaria.
09 Germania
Un mercato del lavoro dinamico con forti tutele per i genitori.
10 Portogallo
La sorpresa del 2025: clima, accoglienza e costi accessibili.

La sorpresa del Sud Europa

Chiude la top ten il Portogallo. Un paese che negli ultimi anni ha puntato sulla qualità della vita, sulla stabilità sociale e sull’attrattività per le famiglie.

Non è il paese più ricco della classifica. Ma è uno dei pochi in cui il tempo sembra ancora avere una dimensione umana. Dove la vita familiare non è costantemente compressa tra lavoro e burocrazia.

Le assenze che fanno rumore

Ci sono paesi che colpiscono per la loro assenza. Stati Uniti. Regno Unito. Francia. Italia. Paesi avanzati, tecnologici, influenti. Ma dove crescere un figlio è diventato sempre più complesso.

Sanità costosa. Congedi insufficienti. Scuola diseguale. Pressione economica continua. Il risultato è che la genitorialità viene vissuta come un sacrificio estremo, non come una fase naturale della vita.

E questo silenzio in classifica dice molto.

L’Italia si colloca all’undicesimo posto e questa posizione racconta una storia fatta di luci e ombre. Da un lato c’è un sistema sanitario universale che continua a reggere, una scuola che in lettura resta sopra la media internazionale e un patrimonio culturale che rende l’infanzia più ricca di stimoli quotidiani, tra piazze, musei, sport all’aperto e relazioni sociali forti.

Dall’altro lato pesano congedi parentali ancora limitati rispetto ai paesi del Nord Europa, una pressione economica crescente sulle famiglie, soprattutto nelle grandi città, e un equilibrio lavoro vita privata che spesso resta più un ideale che una realtà.

È per questo che l’Italia funziona meglio per chi sceglie città di medie dimensioni, più vivibili e organizzate, dove scuole, servizi e tempi di vita sono ancora umani. L’Italia non è un paese che rende facile crescere una famiglia, ma resta un paese che può renderlo profondamente significativo, se si accetta il compromesso tra bellezza quotidiana e fatica strutturale.

Non è una fuga, è una domanda collettiva

Questa classifica non invita a emigrare. Invita a riflettere. Perché alcuni paesi riescono a sostenere le famiglie e altri no. Perché in certi luoghi crescere figli è una responsabilità condivisa e in altri è lasciata alla resistenza individuale.

Crescere una famiglia non riguarda solo chi mette al mondo dei figli. Riguarda il futuro di una società intera. E forse il vero valore di questa classifica non è indicare dove andare. Ma mostrare dove, prima o poi, bisognerebbe arrivare.

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Il punto di vista di Urban Post

Ancora una volta è il modello scandinavo a trionfare, ma il 2025 segna il ritorno del Mediterraneo grazie al Portogallo. L’Italia resta fuori dalla top 10: pesano la scarsa natalità e i servizi alle famiglie ancora troppo frammentati.

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