Il Tar ha accolto il ricorso presentato dall’esecutivo centrale e sospeso l’ordinanza del governatore Nello Musumesi con la quale si stabiliva lo sgombero degli hotspot e dei centri di accoglienza per i migranti dell’isola. Nei giorni scorsi il governo aveva ribadito il fatto che la gestione dei migranti fosse esclusivamente di competenza statale, e che quindi un’ordinanza regionale non poteva in alcun modo scavalcare quelle nazionali. Per questo motivo, già dal principio era da considerarsi illegittima. La notizia, ovviamente, non è stata apprezzata da Matteo Salvini: “Ennesima vergogna”.
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Migranti, il Tar sospende l’ordinanza di Musumeci
“Ennesima vergogna italiana. Governo e “giustizia” spalancano porti e porte. Dalla Lega massimo sostegno al governatore Musumeci e ai siciliani. Tutti i nostri sindaci e governatori sono mobilitati per evitare qualsiasi nuovo arrivo di clandestini sui territori, impedendo bombe sociali e gravi rischi sanitari. Non si può andare avanti così”, ha commentato il leader della Lega prima di inserire un pizzico di campagna elettorale: “Chi ha la fortuna di poter votare il 20 e 21 settembre dia un segnale forte e chiaro a questo #governoclandestino!”.
Quello che non è chiaro, forse, è che esiste una suddivisione dei poteri. E delle competenze. La questione dei migranti è competenza dello Stato, non regionale. Per questo è dovuto intervenire l’esecutivo. Nel decreto di sospensione, infatti, si legge: “Le misure adottate con l’impugnato provvedimento sembrano esorbitare dall’ambito dei poteri attribuiti alle regioni, laddove, sebbene disposte con la dichiarata finalità di tutela della salute in conseguenza del dilagare dell’epidemia da Covid-19 sul territorio regionale, involvono e impattano in modo decisivo sull’organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio nel territorio italiano, che rientra pacificamente nell’ambito della competenza esclusiva dello Stato“.
Migranti, Musumeci: “Le competenze non si rivendicano, si applicano”
A riguardo, il governatore Musumeci ha dichiarato: “Sulla decisione di impugnare la mia ordinanza al Tar della Sicilia: le competenze non si rivendicano, si applicano. Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi. La Sicilia difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo”.
Il presidente della Sicilia, infatti, aveva ribadito che la sua iniziativa riguardava la sanità, quindi una questione regionale. Il tema era il sovraffollamento negli hotspot e nei centri d’accoglienza, il quale rendeva impossibile il rispetto delle norme anti-contagio imposte dai protocolli contro il covid.
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Musumeci: “Alzare la voce serve”
Oggi, poi, su Facebook ha aggiunto: “800 trasferiti dagli hotspot vuol dire che alzare la voce serve. E martedì a Lampedusa ci sarà la nostra task force. Sospendere l’ordinanza senza ascoltare la Regione è stata una scelta non condivisibile. Ma andiamo avanti. Quella adottata dal magistrato del TAR di Palermo è una decisione cautelare che non condividiamo e che è stata assunta senza neppure ascoltare la Regione, come può essere concesso a rischiesta della parte e come noi abbiamo formalmente chiesto, non avendo potuto depositare le nostre difese. Tuttavia, se in pochi giorni sono stati trasferiti oltre 800 migranti è la dimostrazione che serve denunciare il problema ad alta voce.
Sulla nostra competenza in materia sanitaria non faremo un solo passo indietro. Martedì mattina sarà a Lampedusa la nostra task force e nei giorni successivi saranno verificati accuratamente gli oltre 40 centri di accoglienza che sono censiti in Sicilia. È una battaglia di civiltà dalla quale non ci possiamo esimere. Al governo di Roma chiedo ancora una volta di proclamare lo “stato di emergenza” su Lampedusa“ e di esercitare nei fatti le competenze che rivendica. Altrimenti sono solo chiacchiere e i problemi restano tutti sulle spalle e sulla pelle dei siciliani”.
Non è proprio della stessa opinione il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, il quale intervenendo sulla vicenda ha detto: “C’è stata un’emergenza nell’hotspot di Lampedusa, ma si tratta di numeri che abbiamo già gestito in altri anni. La polemica è montata nel giorno in cui c’erano meno positivi a Lampedusa che al Billionaire di Briatore. Da lì è nato uno scontro istituzionale che, veramente, avremmo potuto risparmiarci. Comunque credo che il problema sia già superato perché si trattava di un’ordinanza farlocca, di propaganda, che non ha avuto alcun effetto se non quello di scatenare il sindacato dei prefetti”. >>Tutte le notizie di UrbanPost