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Milazzo, sottufficiale annegato per salvare due giovani dalla furia del mare

28/09/2020 14:27 - Aggiornamento 28/09/2020 14:31

Aurelio Visalli, sottufficiale della Guardia Costiera di Milazzo, sabato mattina, 26 settembre 2020, si è tuffano in mare nel tentativo di salvare due ragazzini rimasti in balia delle onde. I giovani, che avevano deciso di sfidare il mare in tempesta nonostante l’allerta meteo diramata, si sono salvati. Per Aurelio, quarant’anni, sposato e con due figli, non c’è stato nulla da fare: il sottufficiale della Guardia Costiera di Milazzo è annegato. Il suo corpo è stato trovato senza vita ieri mattina nel mare antistante la baia del Tono, dopo diverse ore di ricerca. Un gesto eroico dal finale purtroppo tragico.

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Milazzo, sottufficiale annegato per salvare due giovani

Sabato mattina, 26 settembre 2020, il sottufficiale Aurelio Visalli, ricevuto l’allarme per due giovani (15 e 13 anni) che non riuscivano a tornare a riva per le onde alte 7 metri, si è precipitato con la sua motovedetta sul luogo indicato insieme a due altri sottufficiali. Aurelio, individuati i due ragazzi, si è immediatamente tuffato. I giovani sono tornati a casa, ma Visalli no. Il sottufficiale della Guardia Costiera di Milazzo è annegato a causa di un’onda altissima che si è abbattuta su di lui. Ieri mattina, 27 settembre 2020, il suo corpo è stato ritrovato nel mare antistante la baia del Tono. Il suo gesto eroico, però, non è stato minimamente riconosciuto e apprezzato da uno dei due giovani messi in salvo. Il quale ha scritto un post sui social, poi cancellato, che non è piaciuto alla famiglia di Visalli.

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La reazione di uno dei due giovani

Uno dei due ragazzi, messi in salvo dal sottufficiale Aurelio Visalli, come riportato da Repubblica e poi rilanciato da Dagospia, ha scritto un post su Facebook e Instagram. Ma non per ringraziare chi aveva sacrificato la propria vita per salvarlo, piuttosto per prenderne le distanze: «Ragazzi apposto, sono sano e salvo. Mentre facevo le capriole in spiaggia, a me e al mio amico ci prende in pieno un’onda e mi trascina al largo, nessuno si è buttato, quindi prima di dire che qualcuno è morto per salvare me, cazzate». Il post è stato poi immediatamente rimosso dal web, ma la famiglia di Visalli è indignata. Il cognato del sottufficiale ha dichiarato: «È un messaggio ignobile, che non ha rispetto della morte di un eroe. […] Non si possono scrivere quelle parole».  Poi, ieri pomeriggio, però è apparso un nuovo messaggio: «Nessuno è più dispiaciuto di me per quello che è successo, ho pregato fino adesso per quel soccorritore».

Milazzo Aurelio Visalli

Le parole della moglie

Tindara Grosso, moglie del sottufficiale Aurelio Visalli, sconvolta dal dolore, ha dato sfogo alla sua rabbia, come riportato dal Corriere della Sera: «Non è morto per una fatalità, ma per l’incompetenza di chi l’ha mandato a salvare due ragazzi senza un giubbotto, senza funi, senza mezzi. Un bacio a me, uno al piccolo e, nella sua divisa bianca, ripeteva ogni mattina a Riccardo, il grande: “Papà va a difendere la Patria”. Ma la Patria non l’ha difeso, l’ha mandato allo sbaraglio e nessuno ha avuto il pensiero di fare nemmeno una telefonata a me che ho scoperto di avere perso il mio eroe solo da una tv privata, correndo su Internet, chiamando io la Capitaneria. No, basta, parli con mia sorella Francesca». >> Altre news