Giussano, pizza e cocaina. Il controllo nella pizzeria King di via Garibaldi, a Giussano (Monza) è scattato nel tardo pomeriggio di domenica 29 agosto. I Carabinieri avevano sorpreso un 52enne mentre usciva con fare sospetto dalla pizzeria: addosso nascondeva una dose di cocaina. E’ scattata la perquisizione dentro all’esercizio commerciale, dove le forze dell’ordine hanno rinvenuto cocaina anche dentro al barattolo del sale. In manette il titolare, un 38enne egiziano con precedenti per droga.
Giussano, spaccio di cocaina insieme alla pizza
L’attività di spaccio era stata organizzata in modo originale dal titolare della pizzeria King di Giussano. L’uomo, 38 anni e cittadino egiziano, nel barattolo del sale del suo locale custodiva dosi di cocaina che consegnava ai clienti insieme alla pizza. Per i suoi clienti il pizzaiolo aveva attivato linea e codice per gli ordini “speciali”.
I Carabinieri lo hanno scoperto fermando per un controllo un suo cliente, appena uscito dal locale con una margherita da asporto e una bustina di polvere bianca addosso. Una volta scattata la perquisizione del locale, i Carabinieri hanno rinvenuto addosso al titolare della pizzeria una dose di cocaina. Dopo una perquisizione del negozio, la droga è spuntata anche da un barattolo per il sale. Nel contenitore per il sale regolarmente usato per la preparazione delle pizze erano nascoste trentaquattro dosi di cocaina insieme a una bustina per alimenti contenente altri 21 grammi di sostanza stupefacente.
Arrestato il titolare
Nella pizzeria sono stati sequestrati anche un bilancino di precisione, due telefoni cellulari utilizzati con tutta probabilità per l’attività di spaccio, circa 700 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita. Per il 38enne è scattato l’arresto per spaccio e detenzione di sostanza stupefacente e per resistenza a pubblico ufficiale perchè ha cercato di opporsi davanti ai militari. Il pizzaiolo è finito in carcere mentre per il cliente è scattata la segnalazione alla prefettura. >> Rogo a Milano, le foto dell’interno del grattacielo: cresce la rabbia dei condomini