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Italiani scomparsi in Messico due anni fa: trovata fossa comune nel territorio di Jalisco

31/01/2020 10:21 - Aggiornamento 31/01/2020 10:57

Napoletani scomparsi in Messico: fossa comune rinvenuta in Messico, secondo le indiscrezioni ufficiose (Fonte Il Mattino) e non confermate sarebbero in corso accertamenti genetici per verificare se tra qui cadaveri vi siano anche i resti dei tre connazionali di cui si persero le tracce il 31 gennaio di due anni fa.

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Italiani scomparsi in Messico: trovata fossa comune nel territorio di Jalisco

La notizia è stata diffusa da diversi organi di stampa tra cui Tg Com24: “In Messico è stata trovata una fossa comune contenente i resti di almeno 29 persone. Lo hanno annunciato i procuratori dello Stato messicano occidentale di Jalisco. Nella stessa area lo scorso novembre era stata rinvenuta un’altra fossa comune contenente 80 corpi. Nella regione le violenze si sono intensificate da marzo 2017, dopo una divisione all’interno del potente cartello di Jalisco”. Di Raffaele e Antonio Russo e Vincenzo Cimmino si persero le tracce nella città di Tecalitlan, paese dello Stato di Jalisco nel Messico occidentale, dove si erano trasferiti per lavoro. I nostri connazionali vennero prelevati da una pattuglia della polizia locale della cittadina di Tecalitlan – e, si ipotizza, consegnati a malviventi del potente e violento cartello ‘Jalisco Nueva Generacion’ – il 31 gennaio del 2018 e da quel momento di loro non si è avuta più alcuna notizia.

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Messico: dal dicembre 2018 rinvenuti più di mille cadaveri senza nome

Sebbene i familiari dei tre uomini non abbiano perso le speranze, tuttavia la polizia messicana crede siano molto scarse le possibilità che i ‘desaparecidos’ italiani siano ancora in vita. E adesso che nella medesima zona della loro scomparsa è stata scoperta una nuova fossa comune con 29 corpi senza nome, il terrore delle famiglie coinvolte è più vivo che mai. Episodi questi, terribili e raccapriccianti, che purtroppo in Messico si verificano con aberrante frequenza, tanto da esser diventati ‘normale’ consuetudine. Sembra infatti che dal dicembre del 2018 ad oggi nelle fosse clandestine siano stati recuperati più di mille cadaveri. Secondo le autorità si tratterebbe di persone uccise da bande criminali locali e rivali.

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