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Napoli, bambina morta a causa di un parto prematuro: I genitori denunciano il Policlinico

01/12/2020 15:24

Napolimorta una bambina a causa di un parto prematuro. La piccola è nata prima del suo tempo ma i soccorsi sono tardati ad arrivare ed è per questo che la piccola non c’è l’ha fatta. Il papà, Mario Conson, confessa a Fanpage: «Mia moglie lasciata 40 minuti in barella». I genitori hanno denunciato il Policlinico.

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Napoli bambina morta

Morta bambina a Napoli: la vicenda

Mario Conson è un maestro della pizza ed è anche il proprietario di una pizzeria in Corso Secondigliano a Napoli. La moglie, Maria Pappagallo ha 28 anni ed era incita della piccola creatura da sei mesi. La coppia è residente in vico Pergole, quartiere Avvocata. Dopo la tragedia consumata al Nuovo Policlinico del Vomero, Mario e Maria, hanno deciso di sporgere denuncia. Confidano che la Procura possa fare luce su questa vicenda, intanto i due vengono assistiti dai legali Angelo Marino e Marcello Severino. Il PM ha disposto il sequestro della cartella clinica e del corpicino della bimba per l’autopsia. Durante l’intervista a Fanpage il papà della neonata morta ha affermato: «Mia moglie in codice rosso è rimasta per oltre 30 minuti su una barella col corpo senza vita di mia figlia accanto e con la placenta ancora attaccata. Gliel’hanno rimossa solo dopo aver fatto l’accettazione. Mia moglie aveva perso molto sangue, dopo aver partorito in casa. Ha subito un forte trauma psicologico, già ieri pomeriggio aveva chiesto di essere riportata a casa, contro il parere dei medici, perché non riesce a restare nel reparto di ginecologia con le altre mamme, mentre lei non ha più la bambina. Ha subito ulteriori danni psicologici».

Napoli: I soccorsi tardano ad arrivare e la bambina muore

Raccontando attimi di pura follia Mario Conson ha affermato: «Alle 5,20 di ieri mattina, mia moglie ha cominciato ad avvertire delle fitte alla pancia. In questi mesi non era normale. Ma i dolori continuavano. Alle 6,43 abbiamo chiamato il nostro ginecologo, e nel frattempo a lei si sono rotte le acque e ha partorito in casa. Alle 6,44 abbiamo fatto la prima chiamata al 118 con codice rosso, abbiamo spiegato che la ragazza era positiva al Covid e che si trattava di un parto prematuro». I soccorsi tardano ad arrivare infatti Mario ha confessato: «Ci hanno detto: stiamo arrivando, ma sono arrivati solo dopo 31 minuti: dalle 6,44 alle 7,15. Io ho fatto 5 telefonate al 118, altre 4 le hanno fatte miei familiari e i finanzieri e un’altra ambulanza. Alla fine sono arrivati con una sola ambulanza, non rianimativa e senza incubatrice, nonostante avessimo detto che c’erano due codici rossi, la mamma e la bimba. La bambina era viva, respirava, si muoveva, piangeva. Hanno fatto la procedura di rianimazione standard alla bambina, per mezz’ora un massaggio cardiaco, aveva ancora il cordone ombelicale attaccato. Dopo questo massaggio, l’hanno portata in ospedale».

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«Mia moglie è rimasta con la bimba morta affianco»

Mario Conson, padre della bambina morta a Napoli ha raccontato cosa è successo all’ospedale quando sono arrivati con il Codice Rosso. Il padre ha affermato: «Quando siamo arrivati al Policlinico in codice rosso, ci hanno fatto fare il giro di tre edifici prima di arrivare al reparto. Una volta che siamo arrivati nell’edificio giusto, siamo rimasti circa 40 minuti per fare l’accettazione. Mia moglie è rimasta con la bimba morta a fianco e con la placenta da fuori. Gliel’hanno tolta dopo l’accettazione, ma se uno entra in codice rosso la prima cosa è andare in sala parto, pulire, poiché lei ha partorito in casa e aveva perso molto sangue. Inoltre, mia moglie ieri pomeriggio aveva chiesto di essere trasferita a casa, contro il parere dei medici, perché psicologicamente sta male. Abbiamo fatto la richiesta attorno alle 16, ma ci hanno risposto solo la sera, dopo le 20, quando le ambulanze possono fare solo codici rossi, dicendoci che non c’erano mezzi disponibili».  >> tutte ne news di Urbanpost