La polizia ha fermato stanotte sei ragazzi, due dei quali minorenni, sospettati per l’aggressione al rider 50enne Gianni, a Napoli. L’attacco al rider, a Calata Capodichino, era stato ripreso da un cellulare da un residente. I ragazzi sono tutti di Napoli, residenti tra Miano e Secondigliano.
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Napoli rider derubato: due degli aggressori sarebbero 15enni
Il fermo dei sei ragazzi è avvenuto tra la notte di domenica 3 gennaio e questa mattina all’alba. Sono gravemente indiziati di aver preso parte alla barbara aggressione del rider Gianni mentre lavorava. Quattro degli indiziati sono stati identificati e fermati nella notte, mentre gli ultimi due, 15enni, questa mattina. Lo stesso Gianni aveva parlato di “ragazzini, ventenni”, da quello che era riuscito a vedere attraverso i caschi sui volti degli aggressori. Durante le operazioni è stato ritrovato lo scooter di Gianni, che egli aveva regalato alla figlia per i 18 anni e che utilizzava per il lavoro da rider.
La gara di solidarietà
Il terribile episodio, le cui immagini sono circolate nei giorni scorsi, ha avuto in risposta la solidarietà di tanti che, vedendo la scena, si sono commossi e hanno donato. Subito è stata aperta una racconta fondi sulla piattaforma gofundme, per consentire a Gianni di riacquistare uno scooter. In circa tre ore, le donazioni hanno raggiunto circa 11mila euro. Ha colpito il gesto di solidarietà del difensore della Lazio, Mohamed Fares, che ha contribuito alla raccolta fondi con 2.500 euro.
La rapina al rider a Napoli
Gianni, il rider aggredito e derubato, ha perso il lavoro cinque anni fa, a cinquant’anni. Come tanti altri, Gianni si è dovuto reinventare ed è diventato rider. La sera della rapina aveva effettuato una consegna in zona Miano, a nord di Napoli. Successivamente aveva percorso corso Secondigliano, una strada trafficata e ben illuminata proprio per evitare un episodio come quello capitato. Ma una volta giunto in calata Capodichino, all’altezza del ponte dell’Asse Mediano, il 50enne è stato bloccato dai sei aggressori, che lo hanno preso a pugni e calci, intimandogli di consegnare lo scooter. >> Tutte le news di UrbanPost