Fra pochi giorni la concessione della Moby Zaza, la nave che ospita i migranti contagiati in attesa che finiscano la quarantena, cesserà. E non verrà rinnovata. Si parla si 1,2 milioni di euro più Iva di contratto, che l’armatore ha scelto, dopo due mesi, di chiudere. Serviranno quindi delle nuove navi quarantena da mettere a disposizione per accogliere i migranti che arriveranno nei prossimi giorni. Ma la ricerca non è affatto facile, nonostante si parli di una nuova concessione da quattro milioni di euro più Iva.
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Navi quarantena, la Moby Zaza non rinnova il contratto
Attualmente la Moby Zaza è attraccata a Porto Empedocle, in Sicilia. Da oltre due mesi accoglie i migranti che arrivano tramite gli sbarchi, per fargli fare le due settimane di quarantena obbligatoria. Non solo: sulla nave sono stati ospitati tutti i migranti contagiati. Questa soluzione è stata trovata dopo alcuni episodi, che hanno visto dei migranti scappare dalle strutture nonostante l’obbligo di isolamento domiciliare. La concessione della Moby Zaza, tuttavia, è in scadenza e l’armatore ha rifiutato il rinnovo. Ora quindi si stanno cercando delle nuove sistemazioni da dislocare tra la Sicilia e la Calabria, per accogliere eventuali positivi che sbarcheranno nei prossimi giorni. Una prima gara, però, “è andata deserta”, ha dichiarato la ministra Lamorgese.
La necessità è quella di trovare 285 posti letti, e la concessione è pari a quattro milioni di euro più Iva. Questo significa 40mila euro al dì per i 101 giorni previsti dal bando. Parliamo di 160 euro quotidiani a migrante, o meglio, per coprire le spese necessarie all’accoglienza di ogni migrante: 4.800 euro mensili. Tutte le cifre sono riportate nel bando pubblicato sul sito della Protezione Civile, dove viene spiegato nel dettaglio cosa si sta cercando e la sua funzione, quindi quella di adibire delle navi a strutture provvisorie per l’assistenza e la sorveglianza sanitaria degli immigrati soccorsi in mare o già arrivati sul territorio nazionale.
Navi quarantena, un bando da quattro milioni di euro più Iva
Come si legge sul sito, “il costo per lo svolgimento del servizio è costituito da un corrispettivo a corpo, pari a € 3.030.000,00, oltre I.V.A., ed uno a misura, pari a € 1.007.475,00, oltre I.V.A, secondo quanto indicato nell’Allegato tecnico, per un importo stimato complessivo pari ad € 4.037.475,00 oltre I.V.A., e trova copertura sulle risorse all’uopo stanziate dal Dipartimento della protezione civile”. Questo quindi è il costo previsto dal governo per l’affitto di nuove navi destinate all’accoglienza dei migranti “soccorsi in mare o giunti sul territorio nazionale a seguito di sbarchi autonomi nell’ambito dell’emergenza”. Come sottolinea il bando, la scadenza del contratto è fissata al 31 ottobre 2020, la data che il governo ha indicato come fine dell’emergenza.
Con chi vincerà la gara, verrà stipulato un contratto nel giro di pochi giorni tramite una procedura abbreviata. Successivamente, entro 24 ore l’armatore dovrà far arrivare le navi sulla costa meridionale della Sicilia. Sono richiesti mezzi in grado di effettuare trasbordi, e con cabine sufficienti a ospitare 250 migranti, possibilmente in stanze singole. Inoltre, si cercano navi che abbiano un’area controllata di sconfinamento per almeno 10 migranti con sintomi da Covid-19, e la disponibilità di 10 cabine singole per i 35 operatori responsabili dell’assistenza sanitaria. Il tutto per evitare di ospitare sulla terra ferma eventuali immigrati contagiati, potendo così isolarli al meglio. L’alternativa, nel caso in cui la gara andasse deserta, saranno delle sedi militari, come caserme, che saranno vigilate con un dispositivo rafforzato cui contribuiranno, come accaduto ad Amantea, anche le forze armate. >>Tutte le notizie di UrbanPost